Il costo del monte ingaggi della rosa del Milan è la vera spada di Damocle: spesa troppo alta in relazione ai ricavi. Elliott stabilisce un tetto massimo ma…
La coperta troppo corta in casa Milan è rappresentata anche dal monte ingaggi. Al 30 giugno 2019, infatti, la spesa del club rossonero per gli stipendi dei calciatori è stata pari a 125 milioni lordi, secondi solo alla Juventus. Il problema è che a fronte dei circa 250 milioni di ricavi è una spesa insostenibile.
Monte ingaggi, Elliott impone un tetto
E’ chiaro che, i ricavi potranno aumentare solo con il ritorno in Champions (pista già complicata dall’avvio sotto Giampaolo) mentre lo stadio è un discorso del futuro non immediato. Ecco allora che Elliott, proprietario del Milan, è pronto a correre ai ripari: secondo Sportmediaset, la prima conseguenza immediata relativa al pesante rosso in bilancio è che a gennaio non arriveranno innesti di esperienza al Milan. Soprattutto, non verranno trattati in sede di mercato giocatori da oltre 4 milioni di euro di ingaggio. E’ questo, quindi, il tetto individuale al monte ingaggi.
Da Donnarumma a scendere…
Attualmente, colui che sfora questo salary cap è Donnarumma, il quale percepisce 6 milioni netti a stagione. Via Aldo Rossi propone un rinnovo di contratto a 4 milioni, cosa non gradita dall’entourage del portiere azzurro. E con il contratto in scadenza tra un anno e mezzo, le conseguenze rischiano di essere una cessione al ribasso…
E Donnarumma non è il “vero problema” del Milan: nella rosa rossonera – nonostante il taglio estivo – vi sono ancora diversi elementi che incidono tanto in relazione al ruolo che svolgono. Reina, a esempio, prende tre milioni netti per fare il secondo di Gigio… Borini, panchinaro fisso, costa circa 5 milioni al lordo. Biglia, le cui prestazioni sono in netto calo, sfiora i 7…