Il Movimento delle Sardine porta in piazza l’opposizione. Cosa sappiamo sulla nuova realtà che sta ‘seguendo’ Matteo Salvini nel suo tour.
Nel giorno che doveva essere di Matteo Salvini, quello della manifestazione al PalaDozza, a fare notizia è stato il Movimento delle Sardine, in grado di mobilitare migliaia di persone. Un messaggio indirizzato proprio al leader leghista, il quale ha dovuto ammettere che a Bologna l’opposizione al Carroccio c’è ed è numerosa. Ma una città non segna il destino delle prossime elezioni regionali.
Oltre al simbolo scelto, del Movimento delle Sardine sappiamo poco. O meglio, le notizie che circolano sono confusionarie e non sempre esatte. Andiamo allora a mettere un po’ d’ordine su quanto sappiamo sull’unica realtà che negli ultimi mesi è riuscita ad intaccare il prestigio del fu vicepremier.
Il Movimento delle Sardine a Bologna
Le sardine sono venute alla ribalta in occasione della serata di Matteo Salvini al PalaDozza. Il leader della Lega ha riempito il palazzetto, i manifestanti hanno riempito la piazza rovinando la serata alla Lega.
Perché si chiamano così?
Il riferimento alle sardine è legato al fatto che si tratta di piccoli pesci che si spostano in gruppo e fanno massa contro lo squalo, che per i padri del movimento è Matteo Salvini. In realtà l’origine del nome va rintracciata nel desiderio degli organizzatori del flash mob bolognese. Lo scopo era quello di portare in piazza Grande almeno seimila persone. Alla fine sarebbero state di più, tutti stretti…. come Sardine.
È un fenomeno politico?
La prima domanda riguarda ovviamente il colore politico del movimento. Il messaggio che trasmette la piazza è quello della contestazione a Salvini. Sembra quindi un movimento ideologico più che politico. In casa Lega hanno un’idea decisamente diversa. Secondo Marco Cremonesi, intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, tutto nascerebbe dall’idea di un assessore comunale.
Mancano al momento le prove che possano avvalorare la tesi e le congetture a riguardo. Inoltre, sempre secondo Cremonesi. molte delle persone del Crescentone venivano da fuori. Ossia non erano di Bologna. Un dato importante con un messaggio non secondario: la città non è così nettamente schierata contro il leader della Lega come invece si vorrebbe far credere. Su questo punto il tempo sarà galantuomo e saprà fornirci una risposta esaustiva.
L’origine apolitica
La storia della genesi apartitica del movimento attribuisce la paternità a un trentenne cattolico di sinistra che di professione però non farebbe il politico, bensì il professore di ginnastica. E sembra che il soggetto in questione non abbia neanche ambizioni politiche. O almeno non sogni una carriera in parlamento. Anche su questo punto ci affidiamo alle risposte che solo il tempo saprà darci.
Il manifesto delle Sardine
Sulla pagina Facebook ufficiale del movimento, anche se gli ideatori preferiscono parlare di fenomeno, è stato pubblicato il manifesto delle sardine. Si tratta di una dichiarazione di intenti (la resistenza pacifica al populismo) e di identità.
Chi ha organizzato il flash mob a Bologna
Il flash mob delle Sardine a Bologna è stato organizzato da Andrea Garreffa, Giulia Trappoloni, Roberto Morotti e Mattia Santori. Mattia, stando a quanto appreso, è educatore e istruttore sportivo di ultimate frisbee. Roberto nella vita fa l’ingegnere, mentre Giulia è figlia di un consigliere provinciale. Proprio il legame di parentela della ragazza sembra essere l’unico collegamento con il mondo della politica.
Sardine a Modena, flash mob in tutta Italia
Il successo di Bologna ha convinto le Sardine a replicare il formato in tutta l’Emilia. Una contestazione pacifica e costante ideata per non isolare i contestatori e gli oppositori di Matteo Salvini.
L’idea di fondo è quella di dare voce e spessore all’altra faccia della medaglia, che negli ultimi mesi è stata magistralmente oscurata dall’abilità del leader della Lega e del suo staff. Il prossimo appuntamento è a Modena per il prossimo lunedì (18 novembre), quando le Sardine si riuniranno in Piazza Mazzini. E il luogo non è casuale. Il flash mob si svolgerà infatti davanti alla sinagoga, un gesto di solidarietà nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre.
Nel corso delle settimane si sono moltiplicati i gruppi che hanno deciso di organizzare incontri nelle piazze di molte città italiane per manifestare contro il populismo. Uno dei primi esempi di declinazione nazionale è avvenuto a Sorrento, dove un nutrito gruppo di manifestanti ha accolto Matteo Salvini.