Morte Willy, Codacons: Alla base anche modelli sbagliati proposti da social
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Codacons, “Alla base dell’omicidio di Colleferro vi sono anche i modelli sbagliati proposti dai social network”

Codacons

La nota del Codacons sulla morte di Willy: “Alla base dell’omicidio di Colleferro vi sono anche i modelli sbagliati proposti dai social network”

Commentando la morte del giovane Willy, ucciso a Colleferro, il Codacons, nella sua analisi dei fatti, punta il dito anche contro i modelli pericolosi che spopolano sulla rete e sui social network. Personaggi che con i loro atteggiamenti rischiano di influenzare i più giovani.

Bonus 2024: tutte le agevolazioni

Morte di Willy, Codacons: “Alla base dell’omicidio di Colleferro vi sono anche i modelli sbagliati proposti dai social network”

“Alla base dell’omicidio di Colleferro vi sono anche i modelli sbagliati proposti dai social network, dove regnano rapper e influencer che lanciano ai più giovani messaggi deviati e spesso pericolosi. Lo denuncia oggi il Codacons, che torna ad attaccare il mondo degli influencer“, recita la nota del Codacons sulla morte di Willy.

Sia i rapper con le loro canzoni intrise di violenza, sia influencer che mercificano il proprio corpo e l’immagine dei loro figli, contribuiscono alla diffusione di messaggi sbagliati che influiscono sui comportamenti dei più giovani – spiega l’associazione – Non a caso gli accusati dell’omicidio di Colleferro apparivano nelle foto pubblicate sui rispettivi profili social con pose da “duri” e atteggiamenti tesi in modo evidente ad emulare i rapper più in voga in questo periodo“, prosegue la nota.

Codacons
fonte foto https://www.facebook.com/CodaconsOfficial/

Il caso Wanda Nara

Un esempio di messaggio profondamente sbagliato è quello dato dalla nota influencer Wanda Nara che, in questi giorni, è comparsa in una foto dove il figlio le fotografa il lato B, una forma di violenza verso i minori che vale ora alla star di Instagram, così come ad altre influencer che mercificano i propri figli pubblicando le immagini dei bambini mentre indossano famose griffe, una denuncia del Codacons alla Procura per violazione delle norme sulla privacy dei minori“, conclude la nota del Codacons.

Proprio sul caso Wanda Nara è nata una discussione tra il Codacos e il Fatto Quotidiano. Secondo il giornale, il Codacons avrebbe accostato l’immagine di Wanda Nara alla morte di Willy. In realtà, come si evince dal comunicato, la signora Icardi sarebbe stata chiamata in causa per una presunta forma di violenza verso i minori.

Il Codacons ha risposto alla ricostruzione del Fatto Quotidiano con una nota durissima.

“Ma nella sua campagna di diffamazione al Codacons Ilfattoquotidiano.it (per vendicarsi della querela promossa nei suoi confronti dall’associazione) va oltre e raggiunge nuovi picchi di odio: inventa la finta notizia secondo cui l’associazione avrebbe denunciato Wanda Nara per l’omicidio di Colleferro: peccato che, come riportato nel comunicato del Codacons, la denuncia contro l’influencer è relativa alla violazione delle norme sulla privacy dei minori (artt. 4,7,8 e 145 del D.Lgs. 30.06.2003 n. 196 (riguardanti la tutela della riservatezza dei dati personali) nonché negli artt. 1 e 16 I co. della Convenzione di New York del 20-11-1989, ratificata dall’Italia con legge 27-5-1991 n. 176, l’art. 8 delle Regole di Pechino), questione molto diversa e che non ha nulla a che vedere con la morte di Willy ma che costituisce un atto di educazione alla sessualità deviata e inaccettabile“.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 14:53

Incendio in un appartamento a Milano, un morto

nl pixel