Oxfam Italia dice no alla costruzione di nuovi centri di raccolta Ue per migranti.
I centri controllati dell’Unione europea potrebbero diventare campi di detenzione con condizioni di vita disumane. Questo il pensiero di Oxfam Italia, branca italiana della confederazione di organizzazioni no profit che si occupano in prima persona della questione migranti.
In una nota diffusa dall’Ansa, Paolo Pezzati, policy advisor per la crisi migratoria di Oxfam Italia, sottolinea: “Quelli che l’Unione europea chiama centri controllati potrebbero diventare in realtà veri e propri campi di detenzione. Questa impostazione è già fallita con gli hotspot creati in Grecia, dove le persone si trovano a dover sopravvivere in condizioni disumane“.
Oxfam sui centri migranti: “Sono campi di detenzione“
Paolo Pezzati ha quindi proseguito: “Invece di ideare nuovi campi, i governi europei dovrebbero lavorare per una vera riforma del sistema di asilo, in modo che sia basato sulla condivisione delle responsabilità tra tutti gli Stati membri, mettendo al primo posto la sicurezza e la tutela dei diritti di chi fugge da guerra, persecuzioni e carestie“.
Migranti, Oxfam dice no ai centri Ue
Forte, dunque, la presa di posizione dell’Oxfam, che mette alle strette Unione europea sul bisogno di offrire garanzie ai richiedenti asilo sulle possibilità di un soccorso reale, che non costringa i rifugiati a dover sopravvivere in condizioni inadatte. E intanto, mentre le discussioni e le polemiche proseguono, quest’oggi in Italia altre 56 persone provenienti da Siria e Iraq sono sbarcate in Calabria da un veliero di 16 metri, soccorse immediatamente soccorse da bagnini e turisti.
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