Patrick Zaki sotto attacco informatico
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Patrick Zaki sotto attacco informatico

Tribunale

L’annuncio dello studente egiziano su Twitter. Oggi nuova udienza.

Stamattina lo studente egiziano dell’Università di Bologna ha scritto su Twitter: “sto affrontando un enorme attacco informatico sui miei account di posta elettronica e social media”. Oggi si terrà la quinta udienza del processo in corso a Mansura per Patrick Zaki per un nuovo aggiornamento sulla sua accusa di diffusione di notizie false ai danni dell’Egitto.

Al messaggio su Twitter ha aggiunto “che buon inizio!!” in riferimento all’udienza che dovrà affrontare oggi. Secondo fonti giudiziarie egiziane l’udienza si concluderà senza sentenza ma solo con un “lungo” aggiornamento. Per Patrick c’è ancora il rischio di altri cinque anni di carcere dopo i quasi due anni trascorsi nel carcere di Mansura in attesa di giudizio.

Patrick era stato arrestato per aver scritto un articolo su alcuni casi di discriminazione di cristiani egiziani. Questo gli è valso il reato di “diffusione di notizie false” ai anni dell’Egitto. Per questo ha trascorso 22 mesi in custodia cautelare. Dall’8 dicembre scorso è libero ma in attesa di giudizio. Amnesty International e tutti gli attivisti italiani che hanno combattuto per la sua liberazione in questi anni sperano che Zaki possa tornare ad essere completamente libero di nuovo.

giustizia aula tribunali
giustizia aula tribunali

La vicenda giudiziaria di Zaki non è finita

Dopo la scarcerazione infatti Zaki non era libero di tornare in Italia e fino al giudizio definitivo rischia ancora la pena di 5 anni. Mentre da una parte si spera che questa vicenda si chiuda il prima possibile e si ponga fine a questo caso giudiziario che sta vivendo il giovane studente. I legali temono invece che si vada ancora per le lunghe.

“Non siamo mai sicuri se tornerà a casa con noi o se non lo lasceranno uscire dalla gabbia. Tutto quello che vogliamo è che Patrick sia una persona completamente libera, come lo era una volta. Chiediamo la fine di questo processo e che lui possa tornare a Bologna per finire i suoi studi” ha detto la famiglia. E’ probabile che l’udienza duri poco dato che da sabato è iniziato il Ramadan, il mese sacro per l’Islam che quindi rallenta tutte le procedure e riduce gli orari di ufficio.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 5 Aprile 2022 9:58

Calabria: coppia uccisa, lui nel portabagagli con un capretto ammazzato

nl pixel