Pd, Martina: “Conte e Salvini vadano a casa, in 100 giorni solo danni”

Il segretario del Pd in chiusura della Festa dell’Unità: “Questo governo di fronte al problema cercano un nemico, non una soluzione“.

Maurizio Martina attacca il governo Lega-M5s. Dal palco della Festa dell’Unità, a Ravenna, il segretario del Pd si è scagliato con veemenza contro l’attuale esecutivo, come riportato da Huffington Post: “Al dottor Conte voglio dire che è passato dalla propaganda da avvocato difensore del popolo ad avvocato difensore della Lega. Vuole fare quello di mestiere? Vada a casa. Gli avvocati del popolo poi non si fanno costruire su misura i concorsi per avere le cattedre. È una vergogna. Siamo alla repubblica delle banane, se non fosse il nostro Paese“.

Martina ne ha anche per il leader della Lega: “Caro Salvini, non sei sopra la legge. Restituisci i 49 milioni che avete sottratto ai cittadini“.

Pd, Martina attacca Conte e Salvini

L’analisi di Martina dal palco ravennate è durissima: “A cento giorni dall’inizio del governo di Lega e M5s io penso che possiamo iniziare a dire al Paese: fatti zero, danni tanti. Principalmente uno, a mio giudizio: di fronte la problema, queste persone cercano il nemico e non una soluzione. Così non si governa un Paese, ma lo si sfascia. La principale nostra sfida, che supera tante nostre debolezze, divisioni e titubanze: non possiamo permettere che si possa governare così. Abbiamo avuto sempre una tensione morale verso il Paese. Il nostro sforzo, per quanto di parte, era inserito in una visione generale”.

Martina a Salvini: “Devi avere rispetto!

Il bersaglio principale dell’invettiva di Martina è proprio Salvini: “Uno vale uno davanti alla giustizia, caro Salvini. Non sei al di sopra della legge. Hai giurato sulla Costituzione, devi essere fedele a quella carta, non puoi insultare un potere dello Stato indipendente. Vai a casa, non serve un ministro dell’Interno che tiene in ostaggio questo Paese. Devi avere rispetto, Salvini, sennò pure tu hai già perso. La vergogna delle sue parole va combattuta. Caro Salvini, ti dico io da qui prima gli italiani: tu c’entri, non eri altrove, eri lì, quelle risorse sono risorse dei cittadini italiani, restituisci quei 49 milioni, non sei al di sopra della legge“.

Infine, un messaggio agli elettori del Pd sul possibile cambio nome: “Il tema non è cambiare il nome, dentro quelle due parole c’è la sfida del futuro, non c’è solo il passato“.

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