La posizione dell’Ue sui vaccini Covid: “Pronti ad azioni legale per far rispettare i contratti dalle aziende”.
ROMA – La posizione dell’Ue sui vaccini Covid non è cambiata. I ritardi annunciati dalle aziende farmaceutiche sono stati accolti con molta preoccupazione da Bruxelles. “Come Unione Europea intendiamo a far rispettare i contratti firmati – ha detto Charles Michel, riportato dall’Ansa – possiamo utilizzare a questo scopo tutti i mezzi giuridici a nostra disposizione“.
Sileri: “Possibile ritardo dell’immunità di gregge”
Vaccini al centro dell’intervento del viceministro Sileri ai microfoni di Domenica In, trasmissione in onda su Rai 1: “Le riduzioni comunicate da Astrazeneca e Pfizer porteranno ad uno slittamento di quattro settimane per gli over 80 e di circa 6-8 settimane per il resto della popolazione. Nei prossimi giorni andremo avanti con il richiamo degli operatori sanitari“.
L’esponente pentastellato ha parlato anche delle tempistiche: “Se tutto va bene tra due settimane avremo tre vaccini. Questo significa riprendere con maggiore forza la campagna […]. Per ovviare a questi ritardi, potrebbe essere utile un accordo quadro a livello europeo che consentisse di operare per conto di terzi, realizzando una sinergia tra le compagnie oggi operative e altre realtà attualmente non impegnate nella produzione dei vaccini. Questo potrebbe aumentare in maniera incisiva la velocità di produzione“.
Boccia: “Pretendiamo che i numeri siano ripristinati”
“E’ evidente che l’immunità di gregge slitta di qualche mese se non ci sono i vaccini – ha precisato il ministro Boccia – i richiami saranno garantiti, ma dobbiamo rimodulare il piano. Quei numeri vanno ripristinati. Se è un problema di produzione attendiamo spiegazioni, se i vaccini finisco in altri continente è molto grave“.
Pfizer rassicura: “Pronti a tornare a regime”
Le preoccupazioni degli Stati membri non sono condivise da Pfizer. La casa farmaceutica ha assicurato il ritorno a regime da lunedì 1 febbraio 2021.