Salvini ci ‘casca’ ancora: arresti anticipati e scontro con la Procura

Salvini ci ‘casca’ ancora: arresti anticipati e scontro con la Procura

Nuovo scontro tra Salvini e la Procura. Il ministro anticipa l’operazione dei carabinieri e viene attaccato: “Rischia di far saltare gli arresti”.

PRATO – A distanza di qualche mese Matteo Salvini cade ancora nel tranello social. Intorno alle 10 di giovedì 6 giugno 2019 il ministro ringrazia i carabinieri per un’operazione contro la prostituzione cinese: “Si erano fronteggiati a Prato – dichiara il vicepremier – con coltelli e pistole per il controllo della prostituzione: dieci cinesi, tra cui sei clandestini, sono stati arrestati. Grazie ai carabinieri! Nessuna tolleranza per i delinquenti: per loro la pacchia è finita“.

Dichiarazioni che – specifica l’ANSA – hanno anticipato la fine dell’operazione. Infatti alle 13, tre ore dopo le dichiarazioni del ministro, solo tre su dieci erano finite in manette.

Salvini anticipa l’operazione dei carabinieri, irritazione della Procura di Prato

L’indagine era partita il 4 luglio 2019 dopo uno scontro tra bande per il controllo della prostituzione. Un’inchiesta che ha visto la sua conclusione quasi un anno dopo e per questo la Procura non ha preso di buon grado le dichiarazioni di Salvini. A rischio, infatti, gli arresti visto che potevano tranquillamente darsi alla fuga.

Una vicenda che potrebbe avere delle conseguenze in futuro visto che non è la prima volta che il ministro dell’Interno si avventa in dichiarazioni un po’ troppo affrettate.

Fonte foto: https://www.facebook.com/salviniofficial

Salvini vs Procura, il duro scontro con Spataro

La vicenda di Prato è molto simile a quella del dicembre 2018 quando il vicepremier si era complimentato su Twitter per gli arresti da parte degli inquirenti. Un post che aveva provocato la dura reazione del procuratore Spataro, ai tempi in servizio a Torino, perché aveva “messo a rischio le indagini in corso“.

Non è mancata la risposta di Matteo Salvini con un attacco al giudice: “Faccia il pensionato. Non ho ancora capito come ho fatto a fare saltare l’operazione“. Ora un nuovo scontro con la magistratura di Prato.