Rebibbia, detenuta getta i figli dalle scale: uno è morto
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Direttore: Alessandro Plateroti

Rebibbia, detenuta getta i figli dalle scale: uno è morto

Ambulanza

Dramma a Rebibbia: detenuta getta i due figli dalle scale, morto il bambino più piccolo. Ancora da chiarire i motivi del gesto.

La tragedia si è consumata nel carcere romano di Rebibbia, dove una detenuta ha gettato i suoi due figli dalle scale. Il più piccolo, di appena pochi mesi è morto a causa dei traumi riportati, il secondo si trova all’Ospedale Bambino Gesù di Roma.

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Rebibbia, detenuta getta i due figli dalle scale: morto il più piccolo

La donna aveva raggiunto i figli al nido del carcere di Rebibbia e proprio in quella sezione della struttura ha provato ad uccidere i suoi due figli. I motivi del gesto sono ancora sconosciuti. Sul luogo si è recato il procuratore aggiunto Maria Monteleone, a capo del gruppo che indaga sui casi di violenze ai minori.

Gli inquirenti hanno aperto un’inchiesta per omicidio e tentato omicidio. Da chiarire anche le dinamiche dell’incidente, con gli investigatori che controlleranno anche le immagini delle videocamere di sorveglianza installate nel carcere romano.

Stando alle prime ricostruzioni, nel tratto che va dal nido alla mensa la donna avrebbe raggiunto l’ultimo posto della fila per poter agire indisturbata. Questo indizio lascia presupporre che il gesto sia stato intenzionale e non dettato da un momento di mancanza di lucidità. Raggiunte le scale, la ragazza tedesca avrebbe prima lanciato il passeggino con il bambino di pochi mesi e poi avrebbe spinto il figlio più grande (2 anni).

Non è da escludere che possano essere ascoltati anche i familiari della donna per provare a ottenere qualche informazione in più sulle dinamiche interne alla famiglia. È probabile che proprio nella vita privata della ragazza possa nascondersi il movente dell’omicidio.

Rebibbia
Fonte foto: https://www.facebook.com/paola.gianotti.9?tn-str=*F

Gli inquirenti indagano per omicidio e tentato omicidio

Nel corso della giornata la donna avrebbe dovuto incontrare i propri parenti e non è da escludere che il suo gesto sia in qualche modo riconducibile a qualche dinamica familiare che gli inquirenti proveranno a scoprire nel corso degli interrogatori alla donna di origine tedesca di 33 anni.

Dalle informazioni emerse non sembra che la donna, in carcere per traffico di droga, abbia mai mostrato i sintomi di patologie psichiatriche. Stando a quanto riportato da il Messaggero, sembra invece che la ragazza in più di un’occasione si sia detta preoccupata per il futuro dei propri figli.

Fonte foto: https://www.facebook.com/paola.gianotti.9?tn-str=*F

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ultimo aggiornamento: 3 Giugno 2020 13:30

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