Sant'Anna di Stazzema, l'eccidio compiuto dalle SS: 560 vittime
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

12 agosto 1944, la strage di Sant’Anna di Stazzema

Il 12 agosto 1944, a Sant’Anna di Stazzema, sull’Appennino toscano, le SS trucidano 560 civili. E’ la seconda strage più grave compiuta dai nazisti in Italia.

All’alba del 12 agosto 1944, nella frazione di Sant’Anna nel comune di Stazzema, paese sulle pendici dell’appennino lucchese, inizia un rastrellamento da parte dei soldati nazisti della 16/a divisione “Reichsführer SS”, comandata dal generale Max Simon, coadiuvati dalla 36/a brigata “Mussolini”.

Bonus Natale 2024:
a chi spetta e cosa c'è da sapere

Gli antefatti in Italia

Nelle settimane precedenti l’iniziativa militare delle forze occupanti, la zona di Stazzema era stata qualificata dal comando tedesco come “zona bianca”, ossia una località adatta ad accogliere sfollati. Inoltre, a differenze di altre zone, nella località in questione non si erano registrate attività significative da parte dei partigiani, dopo che “I Cacciatori delle Apuane” avevano abbandonato le posizioni dal mese di aprile. A fine luglio, però, un ordine di Hitler imponeva di creare una zona di sicurezza rispetto alla linea Gotica priva di qualunque insediamento.

La popolazione resiste all’occupazione

Gli abitanti della zona di Stazzema, tuttavia, opposero una certa resistenza a abbandonare le proprie abitazioni. La Wermacht non sembrava in grado di imporre gli ordini di Berlino, non disponendo sul terreno di un numero sufficienti di soldati.

Sant’Anna di Stazzema, rastrellamento e eccidio

Nelle prime ore del 12 agosto, i reparti delle SS rompono gli indugi e salgono a Sant’Anna: un quarto reparto chiudeva ogni via di fuga a valle sopra il paese di Valdicastello. Alle sette del mattino il paese era circondato. Gli uomini avevano fatto in tempo a rifugiarsi in montagna e nei boschi mentre donne, vecchi e bambini, sicuri che nulla sarebbe capitato loro in quanto civili inermi, restarono nelle loro case. I nazisti, insieme ai collaborazionisti fascisti, radunarono e uccisero brutalmente 560 persone. L’eccidio fu un vero e proprio atto terroristico, attuato al fine di terrorizzare i civili e tagliare qualunque collegamento con la resistenza.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 9 Agosto 2021 14:59

Incidente sul lavoro a Empoli, operaio morto dopo essere precipitato dalla finestra

nl pixel