Sardegna, due fermi sull’omicidio dell’allevatore ucciso a bastonate
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Direttore: Alessandro Plateroti

Sardegna, due fermi sull’omicidio dell’allevatore ucciso a bastonate

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Arrestati padre e figlio colpevoli dell’omicidio di un allevatore. Sono stati trasportati al carcere di Cagliari, in Sardegna.

Un allevatore di 63 anni è morto, colpito con delle bastonate, in Sardegna. Il movente è riconducibile ad una discussione avuta con i vicini. Due i colpevoli dell’omicidio dell’allevatore. L’omicidio in questione è avvenuto a causa di una lite per problemi di vicinato. La vittima si chiamava Massimo Deidda, era un allevatore di 63 anni. Per il suo omicidio sono state fermare due persone. I carabinieri hanno trovato l’uomo senza vita nel suo terreno in contrada Aureddus, a Gergei nel sud Sardegna, paese dove abitava.

Due persone sono state fermate per il brutale omicidio di Massimo Deidda, l’allevatore di 63 anni trovato morto il 20 giugno, di sera, nel suo terreno in contrada Aureddus, a Gergei nel sud Sardegna, paese dove abitava.

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I colpevoli dell’omicidio sarebbero due allevatori di circa 50 e 30 anni, padre e figlio. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni della vicenda, i tre, avrebbero avuto l’ennesima discussione per dei problemi legati al pascolo del bestiame, ed a qualche sconfinamento. La discussione però è degenerata, causando la morte di Massimo Deidda.

L’aggressione

Padre e figlio avrebbero aggredito la vittima colpendolo con un bastone più volte, anche alla testa. L’aggressione è stata talmente violenta che la vittima non ha nemmeno fatto a tempo ad accennare alla fuga dai suoi due aggressori. A chiamare le forze dell’ordine i familiari della vittima, preoccupati del fatto che l’uomo non avesse rincasato.

Sul luogo del delitto sono arrivati i carabinieri, che grazie alle dichiarazioni di alcuni testimoni che hanno assistito alla vicenda, si sono messi immediatamente sulle tracce dei colpevoli del barbarico omicidio. Le forze dell’ordine hanno rintracciato i due assassini, e dopo averli inizialmente portati in caserma, sono stati trasferiti nel carcere di Uta, nella zona centrale di Cagliri. L’autopsia del corpo è a carico del medico legale Roberto Demontis per l’autopsia.

Il sindaco Rossano Zedda ha parlato della vicenda, rilasciando una dichiarazione all’Ansa: “Gergei è addolorata, incredula, triste e molto arrabbia. Conoscevo il povero Massi. Il nostro paese non merita tutto questo, non merita di essere ricordata così, merita serenità. Siamo vicini ai parenti e agli amici di Massimo, condanniamo senza se e senza ma quanto accaduto”.

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ultimo aggiornamento: 22 Giugno 2022 11:48

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