Emergenza in Kazakistan, come è nata la rivolta e il bilancio degli scontri. L’annuncio del Presidente: ordine ristabilito.
Kassym-Jomart Tokayev, Presidente del Kazakistan, ha fatto sapere che, dopo giorni di scontri, l’ordine è stato ristabilito in tutto il Paese. Ordine ristabilito, come testimoniato dalle immagini che hanno fatto il giro della rete, con una durissima repressione. E comunque non è ancora tornata la pace. Il Presidente infatti ha reso noto che le operazioni andranno avanti fino a quando tutti i militanti non saranno eliminati. E quanto sta accadendo in Kazakistan è attentamente monitorato anche dagli Stati Uniti, che temono colpi di mano da parte della Russia.
Scontri in Kazakistan, come è nata la rivolta
Le manifestazioni di piazza sono iniziate per protestare contro il considerevole aumento del prezzo del Gpl. Ma capire come la situazione sia degenerata in maniera così drammatica e in un lasso di tempo così breve non semplice. Anche perché dal Kazakistan filtrano ben poche notizie. Il dato di fatto è che le manifestazioni, inizialmente pacifiche, sono degenerate in scontri tra manifestati e forze dell’ordine, che hanno aperto il fuoco sparando ad altezza uomo. La situazione è degenerata. Gruppi di manifestanti hanno provato ad assaltare le sedi istituzionali e i commissariati di polizia allo scopo di armarsi.
Nel caos sono intervenuti anche i paracadutisti russi, motivo per il quale le vicende interne al Paese sono diventate di grande interesse anche per gli Stati Uniti. Va detto, per correttezza di informazione, che le forze russe sono state chiamate dal Presidente del Kazakistan che ha deciso di avvalersi del Trattato collettivo di sicurezza ritenendo che il Paese fosse vittima di un attacco da parte di terroristi.
Il bilancio degli scontri
Il bilancio degli scontri di questo mese di gennaio è drammatico. Si contano decine di morti, migliaia di feriti e migliaia di persone arrestate.