Scontro Grillo-Conte nel M5S: il garante sfida la leadership dell’ex premier e sfodera il “metodo Parmalat”.
L’attrito tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte all’interno del Movimento 5 Stelle sembra destinato a esplodere.
Il garante, come riportato da Open, ha inviato una lettera al comitato di garanzia – composto da Virginia Raggi e Roberto Fico – mettendo in atto il “metodo Parmalat“. Ecco in cosa consiste.
I dubbi di Grillo sul processo costituente e il “metodo Parmalat”
Beppe Grillo, fondatore del M5S, ha espresso forti dubbi sul metodo che verrà utilizzato durante l’assemblea costituente. Paragonando la situazione attuale a quella della vecchia crisi Parmalat.
In passato, il garante aveva denunciato la gestione delle grandi aziende in crisi, come Parmalat e Monte dei Paschi di Siena, a nome dei piccoli azionisti.
Ora, con una similitudine, il comico teme che il processo decisionale all’interno del Movimento sia dominato dalla leadership di Conte. Relegando le voci degli iscritti in secondo piano.
Uno dei principali timori del garante è il conteggio degli iscritti: “Quanti sono gli iscritti attivi e come sono stati conteggiati?“, si chiede.
Il sospetto è che il processo di scrematura abbia escluso un numero considerevole di persone, restringendo la platea di votanti a favore dell’attuale leader del partito.
Tale manovra, secondo il comico, potrebbe rendere più facile per l’ex premier controllare le dinamiche interne del Movimento.
Un altro nodo cruciale sollevato da Grillo riguarda il sorteggio dei 300 militanti che prenderanno parte ai tavoli tematici per discutere le proposte avanzate dagli iscritti. “Come verrà effettuato il sorteggio? Chi deciderà l’ordine delle priorità delle proposte?“, si chiede.
L’ultimatum a Giuseppe Conte
L’obiettivo di Grillo sembra chiaro: portare il conflitto in assemblea e mettere gli iscritti di fronte a una scelta definitiva.
“O me o Conte“, è il messaggio implicito che il garante potrebbe lanciare nel corso del processo costituente. Non si esclude l’ipotesi di una futura scissione, qualora le sue richieste non venissero accolte.
La lettera inviata al comitato di garanzia – scritto da Open – rappresenta solo il primo passo di una strategia più ampia volta a contrastare la leadership di Giuseppe Conte.
