Salvini torna al Viminale? Il ministro Tajani respinge l’idea di un rimpasto e invita il vicepremier a concentrarsi sul Ponte sullo Stretto.
Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, ha chiuso la porta all’ipotesi di un ritorno di Matteo Salvini al Viminale, emersa dopo la recente assoluzione del leader della Lega nel caso Open Arms. Il leader di FI ha ribadito con fermezza che il governo non ha bisogno di rimpasti: “Al ministero dell’Interno c’è un ministro, Matteo Piantedosi, che sta lavorando benissimo“.
Il “no” di Tajani al ritorno di Salvini al Viminale
Le parole di Antonio Tajani, come riportato da Open, sono state chiare e senza spazio per interpretazioni. “Salvini si dovrà occupare di iniziare a costruire il Ponte sullo Stretto: già questo mi sembra un compito parecchio impegnativo e sarebbe già molto importante“, ha aggiunto.
Le dichiarazioni del leader di Forza Italia sembrano ribadire una linea condivisa da tutta la maggioranza: mantenere la stabilità senza cedere a rimpasti o cambi di poltrone.
Per il vicepremier, “di solito si fa quando le cose non funzionano e questo governo invece sta facendo benissimo, sta lavorando alla grande: al momento non c’è bisogno di cambiare niente“.
Anche FdI è d’accordo con il leader di FI
Anche da parte di Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, le dichiarazioni seguono lo stesso filo conduttore. Il presidente del gruppo FdI alla Camera, Tommaso Foti che non ci sono i presupposti per un rimpasto.
“Parlare si può parlare di tutto, ma oggi non si profilano le condizioni, mancano proprio i presupposti per procedere a un rimpasto“, ha affermato, ricordando che la priorità rimane la stabilità.
Con un’agenda fitta di impegni, tra cui il mini-rimpasto previsto per sostituire tre sottosegretari dimissionari, la maggioranza sembra determinata a evitare tensioni interne: “La stabilità che nessun altro esecutivo in Europa può vantare, va protetta“, ha sottolineato Foti.
