Separazione delle carriere, il Senato dice sì: omaggi e polemiche
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Separazione delle carriere, il Senato dice sì: FI omaggia Berlusconi, Renzi accusa

Senato

Il Senato approva la riforma sulla separazione delle carriere: 106 i voti favorevoli. Forza Italia dedica il voto a Berlusconi, Renzi attacca.

Non solo lo scontro tra i politici – tra cui Elly Schlein e Calenda – per le elezioni regionali, ma in Senato è arrivata l’approvazione in seconda lettura della riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Un passaggio fondamentale, che ha visto convergere 106 voti favorevoli, a fronte di 61 contrari e 11 astenuti. Forza Italia esulta, mentre Matteo Renzi denuncia un’imposizione.

Matteo Renzi

Separazione delle carriere, il Senato approva la riforma: la reazione di FI

Durante il dibattito finale a Palazzo Madama, come riportato da Il Giornale, Pierantonio Zanettin di Forza Italia ha voluto celebrare il significato di questa riforma: “Voglio iniziare segnalando un atto simbolico. Pronuncio queste parole oggi dal seggio che è appartenuto al presidente Silvio Berlusconi. È un atto evocativo, di forte impatto emotivo perché è a lui che vogliamo dedicare lo storico voto di oggi: è una battaglia che fa parte del Dna storico di Forza Italia“. Ha anche ricordato Niccolò Ghedini, definendolo “un grande sostenitore fin dagli anni ’90” della separazione delle carriere.

Matteo Renzi contro una riforma “imposta dagli uffici”

Completamente opposta la posizione di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che ha attaccato il metodo con cui si è arrivati alla riforma: “La prima volta che una riforma costituzionale di questo peso viene imposta dagli uffici, non discussa da nessuna, e approvata senza che venga emendata anche solo una virgola“.

Nel suo intervento, ha criticato la premier Giorgia Meloni: “La presidente del Consiglio è sempre stata giustizialista con gli avversari, è quella di Bibbiano, è quella di Open. Non sa cos’è il garantismo, o meglio lo sa quando le vicende riguardano la propria famiglia, le proprie sorelle, i propri compagni di partito“.

Infine, ha rivolto un duro attacco al ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Nei mille giorni di via Arenula ci sono stati continui sconquassi nel dipartimento che lei dirige (…)”. E ha concluso: “O lei ha mentito in quest’Aula o la capo gabinetto le ha nascosto la verità: se lei ha mentito, si dimetta, recupererà libertà e onore; ma se non le hanno detto quello che la Bartolozzi scriveva via email, la cacci e recuperi dignità“.

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ultimo aggiornamento: 22 Luglio 2025 17:09

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