Ecco secondo un sondaggio per gli italiani chi sono gli artefici della caduta del governo Draghi.
L’ultimo report di Euromedia Research mostra che un elettore su tre vuole rivalutare il proprio voto dalle europee del 2019. La maggior part degli elettori terrà conto di quanto accaduto la scorsa settimana, ovvero la caduta del governo Draghi, nelle votazioni delle elezioni politiche ma oltre il 60% di questi si dichiara ancora deciso e non sa se votare e per chi votare.
Secondo il sondaggio il 61,8% degli intervistati è contento della fine del governo Draghi, tra questi il 63,2% di Forza Italia e il 51,1% della Lega. Per gli italiani intervistati la colpa della caduta del governo è per il 65% di Conte, per il 58,5% di Salvini, la responsabilità di Grillo è attribuita al 53,5%, di Berlusconi al 52,9% e secondo il 46,9% sarebbe colpa di Di Maio e della sua scissione. Non vanno meglio gli altri leader come Letta che è diviso tra chi lo considera in parte responsabile e chi invece non gli attribuisce alcun ruolo.
Le intenzioni di voto dopo la caduta di Draghi
Le intenzioni di voto “a caldo” come sottolinea Alessandra Ghisleri di Euromedia Reasearch, ovvero dopo la crisi di governo, mostrano dei risultati abbastanza delineati. Fratelli d’Italia continua a salire dell’1,5% dopo il successo incassato dalla crisi di governo che l’ha inviata il prima possibile alle urne come auspicava da tempo. Il partito di Giorgia Meloni si conferma il più votato d’Italia con il 23,5% staccando di un punto quasi il Pd che comunque continua a crescere. I dem hanno ripreso quota dopo l’addio ai 5 stelle che è in netta discesa attestandosi al quarto posto con 9,2% dietro la Lega di Salvini al 14% allo stesso modo in calo.
Perde quota anche Forza Italia con le uscite dei fedelissimi Gelmini, Brunetta e Carfagna per chi tra gli elettori moderati ha visto una delusione della mancata fiducia a Draghi. Il partito azzurro è molto vicino alla federazione Azione +Europa che continua a crescere portandosi oltre il 5%. Anche Italia Viva di Matteo Renzi cresce salendo oltre il 3%.