Londra, attentato e sparatoria a London Bridge, il killer era già stato condannato per terrorismo.
Attentato e sparatoria a London Bridge, Europa di nuovo nel mirino dei terroristi. Londra torna nella paura e lo fa a fronte di un attacco che voleva emulare quello del 2017, nel corso del quale persero la vita 11 persone (inclusi gli attentatori). Camion al centro della carreggiata del ponte e passanti colpiti a coltellate. Il killer era un Il killer era un estremista islamico già condannato per terrorismo. Alla fine riuscirà a fare due morti.
Londra, sparatoria al London Bridge
L’attacco è iniziato intorno alle due del pomeriggio. L’attentatore si trovava a una conferenza sulla riabilitazione degli ex carcerati. L’uomo a un certo punto ha estratto un coltello e ha minacciato di farsi saltare in aria.
Il killer si è poi recato in strada attaccando i passanti al Nord del Ponte di Londra, del London Bridge.
Ad evitare il peggio è stato il pronto intervento della polizia e dei passanti. Le forze dell’ordine hanno intercettato il responsabile, rimesso in libertà appena un anno fa ma ancora costretto a portare il braccialetto elettronico.
I passanti eroi che hanno fermato l’attentatore
Un nutrito gruppo di persone si è lanciato all’inseguimento del killer che hanno placcato il terrorista bloccandolo a terra.
Uomini, persone comuni che hanno individuato la minaccia, hanno aggredito il terrorista a mani nude, armati di bastone, che addirittura con un estintore trovato chissà dove.
A fare il giro del web è la foto di un uomo in giacca in cravatta con in mano un coltellaccio. Quello dell’attentatore.
Di fatto quando l’attentatore è arrivato sul posto il killer era già stato disarmato e le minaccia neutralizzata.
L’intervento della polizia di Londra
Glia agenti della polizia, al momento del loro arrivo, hanno evacuato la zona e hanno aperto il fuoco contro il terrorista che portava indosso una cintura esplosiva. Che si sarebbe rivelata finta.
Di seguito il video con le immagini girate al momento dell’intervento della polizia.
