Cos’è la Tampon Tax, quanto costano gli assorbenti in Europa e come ha deciso di muoversi l’Italia in vista della Manovra 2022.
Il governo Draghi procede, con la Manovra del 2022, con la riduzione dell’Iva sugli assorbenti. Una riduzione inferiore rispetto alle aspettative e alle prime richieste, ma comunque considerevole. Non bisogna infatti sottovalutare il fatto che la riduzione della tampon tax ha un costo considerevole per lo Stato, che abbassando l’Iva incassa meno dalla vendita del prodotto. Ovviamente.
Cos’è la Tampon tax
Per Tampon Tax, o tassa sui tamponi, si intende un’imposta applicata al prezzo di assorbenti o prodotti per l’igiene femminile. Ovviamente non si tratta di un termine ufficiale ma è il nome scelto per riassumere e comunicare in maniera incisiva il problema.
Questa tassa è considerata ingiusta in quanto i tamponi dovrebbero essere considerati come un bene di prima necessità e quindi dovrebbero essere tassati come tali, con un’Iva contenuta o del tutto assente. Questo alla luce del fatto che alcuni prodotti considerati di prima necessità sono soggetti ad esenzione fiscale.
Tampon Tax in Italia: dal 22 al 10% con la Manovra 2022
Con il Documento Programmatico di Bilancio approvato in Consiglio dei Ministri nella giornata del 19 ottobre, il governo ha deciso di intervenire, con la Legge di Bilancio, sulla Tampon Tax abbassando l’Iva dal 22 al 10%. Una riduzione considerevole ma inferiore rispetto alla richiesta di portare l’Iva al 4%, portando quindi gli assorbenti allo stesso livello di molti prodotti alimentari considerati come beni di prima necessità.
Quanto sono tassati gli assorbenti in Europa
Con l’abbassamento dell’Iva al 10% l’Italia si avvicina agli standard europei. In Germania sugli assorbenti c’è un’Iva al 7%, mentre in Francia è addirittura al 5,5%. Merita un plauso l’Irlanda, Paese in grado di azzerare l’Iva su questi prodotti. Allargando gli orizzonti, anche Canada e India hanno azzerato l’Iva
Cosa è tassato al 22 per cento
Va detto che l’Iva al 22% sui tamponi è inspiegabile se non addirittura paradossale. Dal punto di vista fiscale la tassazione al 22% si applica ai beni di lusso. Per farsi un’idea, tartufo e francobolli da collezione hanno un’Iva agevolata al 10%. È evidente che in Italia era necessario intervenire ed era necessario farlo in tempi brevi anche accantonando le divergenze politiche. Più che una misura economica, la riduzione della Tampon Tax sembra una misura di civiltà.
Quanto costa tagliare la Tampon Tax
Non si possono ovviamente non fare i conti con i problemi economici legati ad un intervento di questo tipo. Tagliare l’Iva ha dei costi, o meglio comporta entrate inferiori nelle casse dello stato. Secondo le stime fatte dal Ministero dell’Economia, il passaggio dell’Iva dal 22 al 5% sarebbe stata una manovra dal valore di 300 milioni di euro. Difficile da sostenere. Il passaggio dal 22 al 10% rappresenta un passaggio intermedio nella speranza che si possa arrivare al 4% o all’azzeramento dell’Iva.