Le fiamme gialle hanno denunciato il titolare di una Rsa di Taormina. Trentasei dipendenti su 40 erano in nero. Multa di 130 mila euro.
TAORMINA – Una Rsa situata nel centro del messinese è stata oggetto di una lunga indagine della Guardia di finanza. Il titolare della struttura per anziani è stato denunciato.
Lavoro nero e sfruttamento
Turni di lavoro di 12 ore, niente pause, divieto di parlare con i colleghi: erano le condizioni alle quali erano sottoposti i dipendenti di una casa di riposo di Taormina. Il proprietario, al fine di risparmiare su contributi e oneri previdenziali, impiegava anche abusivamente i dipendenti: ben 36 lavoratori sui 40 erano infatti in nero.
Rsa di Taormina
I militari hanno riscontrato palesi violazioni alla normativa relativa all’orario di lavoro, ai periodi di riposo, al riposo settimanale, all’aspettativa obbligatoria, alle ferie, in totale spregio della normativa nazionale e comunitaria in materia di organizzazione dell’orario di lavoro. Inoltre i dipendenti, oltre all’assistenza degli ospiti della struttura che richiedono competenze professionali, svolgevano mansioni tecniche manuali come quelle di lavaggio e stiratura. Per contratto avrebbero dovuto guadagnare per 38 ore a settimane tra i 1.180 e i 1.400 euro e invece lavoravano almeno 45 ore in sette giorni e prendevano 700 euro, indipendentemente dalle mansioni svolte e dal tempo lavorato.
Multa e rischio contagio
Dopo un’indagine della guardia di finanza, il titolare è stato denunciato e gli è stata comminata una multa di 130mila euro. L’uomo dovrà regolarizzare la posizione del personale attualmente impiegato in nero e versare le somme dovute a titolo di ritenute fiscali e previdenziali. Per gli investigatori preoccupa il fatto che i dipendenti svolgessero attività così diverse potendo tale circostanza rappresentare un ulteriore aggravio e fungere da volano a possibili fenomeni di contagio, qualora non si padroneggino le procedure da adottare per contenere eventuali infezioni all’interno di questi tipi di strutture.