Tensioni nella maggioranza, la Lega sbotta contro FdI: “Siamo contrari”

Tensioni nella maggioranza, la Lega sbotta contro FdI: “Siamo contrari”

Uno scontro aperto per il potere regionale, con la Lega che si oppone al limite di mandato proposto da Fratelli d’Italia.

Il nodo ancora non si sbroglia: adesso la politica italiana si trova davanti ad un nuovo punto di frizione che spacca la maggioranza. La Lega di Salvini attacca duramente Fratelli d’Italia, accusandola di voler introdurre un limite al numero di mandati per i presidenti di Regione, come strategia per impedire la ricandidatura di alcuni governatori leghisti per un terzo mandato.

La proposta di FdI sul limite di mandato

Fratelli d’Italia ha proposto una riforma costituzionale che prevede un limite di due mandati per il presidente del Consiglio, estendendo implicitamente questa restrizione anche ai governatori regionali. “Noi non siamo favorevoli al prolungamento del mandato ai governatori che hanno già avuto due mandati, ha detto Antonio Tajani, sostenendo che sia giusto che ci siano due mandati, per una questione di tutela della democrazia e una garanzia di alternanza”.

Ma la Lega vede nella mossa di Fratelli d’Italia un tentativo di bloccare la possibilità di un terzo mandato per figure di spicco come Luca Zaia in Veneto, interpretando la proposta come un attacco diretto ai propri interessi politici e territoriali.

La lega furiosa: “E’ un gioco di FdI”

“Il no al terzo mandato per il premierato credo sia più una mossa di chi non vuole il terzo mandato: c’è un gioco di Fdi a non volerci dare il terzo mandato per i governatori”, ha spiegato il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari.

“Noi abbiamo già ottenuto un risultato importante con l’approvazione di una norma a cui lavoravamo da tempo che toglie il limite dei mandati nei comuni sotto i 5mila abitanti e lo estende a 3 fino a 15 mila. È chiaro che lo stesso principio lo vorremmo applicare anche ai comuni più grandi e alle regioni“, ha aggiunto Molinari.

Riccardo Molinari ha difeso quindi la posizione del suo partito sottolineando l’importanza del rapporto diretto tra eletti e cittadini nelle elezioni locali. Permettere un terzo mandato ai governatori non metterebbe a rischio la sicurezza delle istituzioni, ma rafforzerebbe il controllo democratico della base elettorale sul lavoro svolto dai propri rappresentanti.