Caso Autostrade, tensioni tra il premier Conte e il Partito democratico. La partita decisiva si giocherà in Consiglio dei Ministri.
Fatta ammenda per gli errori del passato e ammesso che il dossier Autostrade è stato tenuto aperto troppo a lungo, il premier Conte ora pressa il Pd, che ancora non avrebbe preso una decisione sulla questione delle concessioni. O meglio, gli umori dei dem vanno verso un accordo con Aspi per la revisione degli accordi.
E la sensazione in effetti è che si stia tirando la corda fino al limite. O meglio, fino all’ultimatum anticipato da Conte. O da Autostrade per l’Italia arriva una proposta entro le prossime ore o si procederà con l’iter per la revoca delle concessioni.
Il MoVimento chiede la revoca, il Pd tratta con Autostrade per la revisione degli accordi. Conte vuole una risposta per chiudere il dossier
Già durante le trattative per la nascita del governo Conte Bis il caso Autostrade rappresentava un nodo difficile da sciogliere. E in effetti ancora non è stato sciolto. Il Movimento 5 Stelle ripeteva come un mantra la frase revoca delle concessioni, il Pd mitigava con la parola revisione.
L’intenzione di non aprire la discussione su un dibattito divisivo e l’emergenza coronavirus hanno congelato la questione, che ora deve essere risolta in poche ore.
Ha fretta anche il Presidente del Consiglio che con il suo ultimatum ad Aspi avverte anche il Partito democratico. Se nelle prossime ore non dovesse arrivare una proposta convincente e soddisfacente si procede con la revoca delle concessioni.
Un Consiglio dei Ministri delicatissimo
Con ogni probabilità la partita su Autostrade si concludere in Consiglio dei Ministri. A quel punto Conte potrebbe ritrovarsi una maggioranza ricompattata o un governo a pezzi.