Eitan, bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, è stato portato in Israele contro il volere del tutore legale. Si indaga per sequestro di persona.
Il piccolo Eitan, il bambino di sei anni sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, si trova in Israele, dove è stato portato dal nonno materno. La custode legale del bambino, zia paterna del piccolo, ha sporto denuncia. Gli inquirenti indagano per sequestro di persona. Nel mese di novembre le autorità hanno diramato un mandato di cattura internazionale per il nonno di Eitan e per l’autista che ha portato l’uomo e il piccolo in Svizzera con la macchina.
Si indaga per sequestro di persona: mandato di cattura internazionale per il nonno e per l’autista
Dopo che il tutore legale di Eitan ha sporto denuncia, le autorità italiane hanno aperto un’indagine. Al momento si indaga per sequestro di persona. Il livello di attenzione intorno al piccolo Eitan era stato innalzato dopo che i parenti materni avevano chiesto l’adozione e dopo che la zia materna aveva avviato un procedimento per l’adozione del bambino, considerato come un ostaggio, prigioniero dell’Italia. Questa almeno era l’idea espressa nel motivare la richiesta di trasferimento in Israele. Ricordiamo che Eitan viveva in Italia già da prima dell’incidente e dopo la tragedia del Mottarone è stato affidato dal Tribunale di Torino alla zia paterna.
Al 14 settembre anche la nonna materna del piccolo Eitan risulta iscritta nel registro degli indagati. Anche la donna sarebbe stata in Italia i giorni prima del rapimento e si ipotizza che possa aver avuto un ruolo nel rapimento del bambino.
Inoltre, analizzando la dinamica, gli inquirenti ipotizzano che il nonno del piccolo Eitan possa essersi avvalso di complici.
Nonno di Eitan ai domiciliari
La polizia israeliana ha interrogato il nonno di Eitan ed emesso un mandato di custodia agli arresti domiciliari fino a venerdì 17 settembre 2021.
Indagato l’autista che guidò la macchina ‘del rapimento’
È del 19 settembre la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di un terzo soggetto. Si tratta dell’autista alla guida dell’auto utilizzata per il trasferimento in Svizzera, da dove poi il nonno il piccolo Eitan sarebbero partiti alla volta di Israele.
Il mandato di cattura internazionale per il nonno e per l’autista
Ad inizio novembre le autorità italiane hanno diramato un mandato di cattura internazionale per il nonno di Eitan e per l’autista che ha portato Eitan in Svizzera, da dove il piccolo e il nonno sono partiti in aereo per raggiungere Israele. Peleg ha presentato ricorso contro il mandato di cattura emesso dalle autorità italiane respinto dai giudici locali, che hanno stabilito il rientro in Italia del piccolo entro 15 giorni.
Arrestato l’uomo che ha aiutato il nonno di Eitan a rapire il bambino
È del 26 novembre la notizia dell’arresto di Gabriel Abutbul Alon. Si tratta dell’uomo accusato di aver aiutato Shmuel Peleg a trasferire Eitan in Israele. L’uomo si trovava a Cipro, dove avrebbe la residenza.
Tragedia Mottarone, Eitan portato in Israele: la ricostruzione del trasferimento
Il caso è venuto alla ribalta anche in Israele, dove i media hanno dato spazio alla notizia. Intervenuto ai microfoni dell’Ansa, il legale del bambino ha specificato che il trasferimento in Israele è avvenuto contro la volontà del tutore legale che si occupa del piccolo Eitan, che nel drammatico incidente della funivia del Mottarone ha perso entrambi i genitori.
Secondo le prime ricostruzioni della vicenda, il nonno avrebbe portato il bambino in Israele con un volo privato. Un dettaglio che sembra dare adito alle voci secondo cui l’uomo abbia fatto parte dei servizi segreti. Sicuramente l’uomo è stato per anni nell’esercito.
Il nonno di Eitan si era trasferito in Italia dopo l’incidente del Mottarone. Nella giornata di sabato 11 settembre, come concesso dal Tribunale, l’uomo è andato a prendere il piccolo, che si trovava a casa con la zia, tutrice legale del piccolo. Avrebbe dovuto riportarlo a casa intorno alle 18.30, invece è partito. Destinazione Israele. Questo è stato possibile in quanto il nonno era ancora in possesso del passaporto del piccolo. Un fatto inspiegabile.
Ma c’è di più. Gli inquirenti vogliono fare luce sugli spostamenti del nonno del bambino, che con un’auto a noleggio ha raggiunto Lugano, in Svizzera. Da qui è partito per fare ritorno in Israele. Nonostante il divieto di espatrio diramato dalla Questura di Pavia a tutta l’area Shengen. E nell’area c’è anche la Svizzera, che avrebbe dovuto bloccare il bambino alla frontiera.
Il processo per la custodia di Eitan
In Israele si è celebrato il processo per la custodia di Eitan, con i giudici che hanno disposto il ritorno in Italia del bambino.