Il caso Autostrade investe il governo. La maggioranza si divide sulle concessioni. Il Ministero dei Trasporti cerca un accordo per la revisione, il MoVimento chiede la revoca.
Dopo le accuse mosse da Cancelleri alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli, emergono le prime indiscrezioni sul dossier Autostrade, consegnato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ma non ancora presentato in Consiglio dei Ministri.
Il dossier Autostrade: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al lavoro
La ministra De Micheli ha lavorato al dossier in questi mesi e ovviamente ha messo il premier Giuseppe Conte al corrente dello stato dei lavori.
Il nodo è legato al fatto che l’accordo con Autostrade sembra ancora lontano, con la società che negli ultimi mesi e nelle ultime settimane avrebbe rispedito al mittente diverse offerte avanzate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Trattativa arenata
La trattativa è ancora ferma, motivo per cui presentare il dossier in Cdm non avrebbe un gran senso. Di fatto si parla del nulla o quasi. Ma una decisione dovrà essere presa a stretto giro.
Il tempo per chiudere il dossier Atlantia e il caso delle concessioni ad Autostrade è quasi esaurito. E le alternative sono due: o la società accetta le condizioni del Ministero o il governo in Cdm decide per la revoca delle concessioni. Una mossa con due conseguenze da non sottovalutare: la prima è la battaglia legale con Autostrade, la seconda è la prevedibile spaccatura all’interno della maggioranza.
La revisione delle concessioni
Per quanto riguarda il nuovo accordo tra le parti, si parte da un presupposto condiviso da tutti. Le condizioni attuali sono favorevoli solo per l’interlocutore privato. Da qui la prima divisione. Per i pentastellati si deve procedere con la revoca delle concessioni. Per il Pd si può ragionare sulla revisione per arrivare a riequilibrare il rapporto e i vantaggi tra lo Stato e la società privata.
L’ultima proposta del Ministero dei Trasporti sarebbe quella di ridurre le tariffe del cinque per cento fino al prossimo 2038. I vertici di Autostrade avrebbero rifiutato l’offerta in quanto le condizioni sarebbero insostenibili. In questo modo non potrebbero garantire ad esempio gli investimenti assicurati. O sarebbero costretti a tagliare sul costo del lavoro. La contro-proposta è una riduzione del cinque per cento delle tariffe ma solo per i prossimi cinque anni.
Movimento 5 stelle in fermento
Nelle prossime settimane il governo deve arrivare ad una soluzione condivisa. Il Movimento 5 stelle è comprensibilmente in fermento. Sulla revoca delle concessioni ad Autostrade ha montato un caso mediatico e politico fatto di promesse altisonanti pronunciate sin dalle ore successive la tragedia del Ponte Morandi.