La lettera di Letizia Moratti ad Arcuri: “Ripartizione dei vaccini sia fatta in base al Pil delle regioni”.
MILANO – “Ripartire i vaccini anche in base al Pil delle regioni“, è questa la richiesta avanzata dall’assessore al Welfare della Lombardia Letizia Moratti in una lettera inviata al commissario Arcuri.
Nella missiva l’esponente della Regione Lombardia ha suggerito di rivedere i criteri dell’assegnazione delle scorte, inserendo nella valutazione complessiva anche i parametri economici e non solo quelli sanitari. Una richiesta che difficilmente sarà accettata dal commissario Arcuri, ma non si esclude una discussione nel prossimo vertice Stato Regioni.
M5s critico
L’ipotesi avanzata dall’assessore Moratti è condivisa dal presidente della Regione Fontana: “La vicepresidente – ha precisato il governatore, riportato dal Corriere della Sera – ha chiesto una serie di integrazione sui criteri di assegnazione dei vaccini che mi sembrano coerenti e logiche e ne ascolteremo consa ne pensa il commissario Arcuri“.
Critico, invece, il MoVimento 5 Stelle con il suo capogruppo Massimo De Rosa: “Questo merita una discussione immediata in Consiglio: i criteri elencati al momento ci sembrano discutibili se non discriminatori“.
La campagna di vaccinazione in Lombardia
La campagna di vaccinazione in Lombardia sembra aver iniziato a correre dopo un inizio complicato. Nell’ultima riunione con i capigruppo di maggioranza e opposizione, l’assessore Moratti ha ribadito l’intenzione di puntare sulla somministrazione delle dosi per contrastare l’epidemia, ma l’attenzione sarà rivolta anche a tutte le altre patologie.
Ad oggi, secondo i dati comunicati dal Ministero della Salute, la regione ha ricevuto il maggior numero di dosi (234mila). Una corsa che potrebbe rallentare nella settimana dal 18 al 25 gennaio per la riduzione delle dosi decisa da Pfizer con una consegna di 25mila fiale in meno per la Lombardia.
Si spera di poter ricominciare a correre già da fine gennaio per garantire sia la seconda iniezione che la prima anche agli anziani.