Ventimiglia: "i francesi respingono i minori"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ventimiglia: “i francesi respingono i minori”

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A Ventimiglia si sta creando il caos tra controlli e respingimenti dopo l’aumento delle pattuglie deciso da Parigi.

Dopo la decisione di Macron di intensificare i controlli alla frontiera con l’Italia come conseguenza allo scontro con il governo Meloni, alla frontiera le autorità francesi alla frontiera di Ventimiglia-Ponte San Ludovico fanno controlli a campione su furgoni, camper e roulotte. L’obiettivo è contrastare il passaggio clandestino di stranieri. Ieri venivano fermate anche le auto.

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Il governatore Toti ha denunciato la violazione del trattato di Schengen parlando del “danno per i frontalieri liguri che ogni giorno fanno avanti e indietro per lavorare, un danno per il turismo e gli affari su entrambi i lati del confine”. Inoltre, il vescovo di Ventimiglia ha accusato Parigi di “scarsa umanità”, critica a Macron “un atteggiamento, da un punto di vista dei migranti, non improntato ad umanità e, dal punto di vista della solidarietà europea, sia un atteggiamento poco leale“.

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L’ipocrisia di Parigi sull’immigrazione

Non solo controlli via terra ma anche su rotaie. Ieri sono state segnalati dei pattugliamenti della Police nationale in territorio francese e sui treni regionali. Alla frontiera ieri anche attivisti di Amnesty e migranti per ricordare l’aghano morto a 20 anni mentre cercava di entrare in Francia. Gli attivisti hanno cantato “Ventimiglia tu sei maledetta”. “Per evitare queste morti ci dev’essere una presa di coscienza da parte di tutte le nazioni” ha detto un’attivista di Amnesty. “Le morti dei migranti devono essere fermate” ha aggiunto mentre gli attivisti hanno mostrato cartelli con scritto “Percorsi sicuri e legali”.

Il direttore della Caritas Intemelia, un’organizzazione di volontariato a Ventimiglia, ha denunciato il comportamento dei francesi alla frontiera. “La cosa grave è che spesso i francesi rimandano indietro dei minori cambiando l’età, questo va contro il trattato di Dublino. Rimandano anche indietro delle famiglie. “Pochissimi migranti vogliono restare in Italia, vogliono andare in Germania, Svezia, Olanda” per questo motivo critica il trattato di Dublino che obbliga il migrante a rimanere nel paese dove è stato identificato.

Il calvario dei migranti

Il direttore della Caritas ricorda che la Francia ha chiuso le frontiere dal 2015 e che spesso rimanda indietro minori e famiglia. “E alla fine i migranti pagano 300 euro i passeur. I passeur sono persone, spesso anche loro migranti, che non sono riusciti a integrarsi, che hanno una regia dietro, e che si fanno pagare per far passare i migranti e in realtà non li fanno passare” spiega.

“Le condizioni in cui arrivano i migranti sono pessime, spesso sono stremati, specialmente quelli che arrivano dalla rotta balcanica. Da noi possono dormire solo i nuclei familiari, le altre persone dormono tutte lungo il fiume al freddo e al gelo” denuncia la Caritas.

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ultimo aggiornamento: 14 Novembre 2022 12:52

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