I nuovi prezzi del bar della Camera: rincari del 10% rispetto alla passata stagione ma il rapporto qualità-prezzo resta imbattibile.
Cambiano i prezzi del bar della Camera dei deputati dopo che la Cir Food ha vinto la gara di appalto e ha messo le mani su una delle locazioni più prestigiose e discusse per un listino decisamente generoso per i parlamentari rispetto ai prezzi dei locali tradizionali della Capitale.
I prezzi del bar della Camera
Nonostante i nuovi prezzi abbiano subito un ritocco al rialzo rispetto alla precedente gestione, parliamo di una realtà che resta incredibilmente vantaggiosa. Basti pensare al costo di un aperitivo, fissato a 4,95 euro, prezzi impossibili da trovare nel resto della Capitale (e non solo).
Il prezzo del caffè sale a 1 euro mentre le piadine viaggiano a poco meno di quattro euro (3,85 euro). La pizza al taglio va da 1,10 euro (per la bianca) fino a 2,75 euro per quelle più complesse come una marinara o una capricciosa. Le spremute passano dai 2,50 euro della precedente gestione ai 2,5 euro attuali, mentre per i fritti i parlamentari dovranno pagare 1,65 euro. Per completare il pasto non può mancare una porzione di frutta (2 euro circa). Immancabile una bottiglia d’acqua (piccola) a 55 centesimi.
Un aumento del 10% rispetto alla gestione precedente
Stando alle stime, il rincaro dovrebbe essere di circa il 10%, al quale seguirà però un servizio migliore, in quanto saranno utilizzati prodotti migliori, di primissima qualità. Insomma, il rapporto qualità-prezzo resta imbattile.
Ma c’è un risparmio per i cittadini
Dalla Camera fanno sapere però che la nuova gestione del bar della Camera porterà addirittura a un risparmio per lo Stato visto che la Camera, alla luce dei nuovi accordi, non pagherà più il canone annuale. Per i cittadini si arriverebbe così a un risparmio di 189.000 euro.