L’attaccante del Milan è pronto a proseguire la dinastia di Cesare e Paolo Maldini. Ne parla l’ex responsabile del settore giovanile rossonero
La notizia della convocazione di Daniel Maldini con la Nazionale azzurra Under 18 ha fatto scorrere indietro le lancette di ben 19 anni. Tanto tempo è trascorso dall’ultima partita giocata con l’Italia dal padre Paolo: erano i Mondiali del 2002, quando la squadra allenata dal Trap era stata eliminata agli ottavi di finale dalla Corea del Sud. Daniel, a differenza del padre Paolo e del nonno Cesare, è una seconda punta che può giocare anche come ala destra e trequartista. Quest’anno, con la Primavera allenata da Giunti, è giunta la consacrazione: sono 7 le reti in 19 partite di campionato (con un assist), assieme a 2 reti in altrettante partite nel torneo di Viareggio, attualmente in corso.
Filippo Galli elogia Maldini: “Daniel ha qualità indiscusse”
“Le qualità sono indiscusse e stanno emergendo, si tratta di un giocatore che vede calcio come pochi. Se mi sorprende la convocazione in Nazionale? No, mi stupisce che non fosse già entrato in piante stabile nel giro delle rappresentative giovanili alla luce delle sue qualità e del suo percorso“.
“Si tratta di un giocatore di prospettiva; prematuro stabilire dove possa arrivare, ma la strada che ha imboccato è senz’altro quella giusta. Quello che mi colpisce di lui è la capacità di trovare la giocata che ti sorprende“.
Milan, Galli sui ruoli di Maldini: “Può segnare in tanti modi”
“Daniel può ricoprire tanti ruoli, dal trequartista, alla seconda punta fino al ruolo di mezzala offensiva. Può segnare in tanti modi e interpretare diverse situazioni di gioco. Ha avuto un percorso lineare come tutti i talenti”.
“Il ragazzo dal punto di vista del comportamento è sempre stato irreprensibile, dal punto di vista della costanza di applicazione si prendeva qualche pausa ma fa parte del percorso di crescita“.
