L’emergenza coronavirus avrà forti effetti negativi sul Pil, solo parzialmente recuperabili nel 2021 e 2022. In picchiata i rapporti rispetto a deficit e debito.
Il Pil italiano del 2020 è destinato a finire in negativo, a causa degli effetti del coronavirus.
La stima di Prometeia
“Ipotizzando una lenta e selettiva rimozione dei blocchi produttivi a partire da inizio maggio, si prevede una contrazione del Pil italiano nel 2020 del 6,5%“. Questa la stima di Prometeia. Un crollo che sarà solamente in parte recuperato nel biennio successivo: “Il rimbalzo sarà solo graduale verso l’autunno, portando al +3,3% nel 2021 e al +1,2% nel 2022“.
Sostenere la domanda
Secondo l’istituto bolognese, le politiche monetarie della Bce allenteranno le tensioni sui titoli di Stato italiani nel breve periodo, ma l’intervento fiscale del governo non potrà che essere limitato nel sostenere la domanda.
Occorre pertanto un forte e tempestivo piano a livello europeo per fronteggiare l’emergenza e rilanciare l’attività economica: non solo sotto il profilo finanziario, ma anche della crescita reale. Dopo la crisi finanziaria del 2008 – ricorda Prometeia – l’Italia ha lasciato sul terreno, per non recuperarlo mai del tutto, un pezzo importante della crescita; anche in questa crisi il nostro Paese lascerà indietro una parte rilevante della propria crescita.
Pil, rapporto con deficit e debito alle stelle
A fine 2020, se queste previsioni saranno confermate, il deficit/Pil avrà raggiunto il 6,6% e il debito/Pil il 150%“.
Peraltro, l’ipotesi di Prometeia è la più “confortante” tra quelle avanzate negli ultimi giorni: appena pochi giorni fa, Goldman Sachs ha previsto un -11,6%!