Il Presidente del Consiglio Mario Draghi alla Camera per il Question Time. Le dichiarazioni del premier a Montecitorio.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi interviene alla Camera in occasione del Question Time durante il quale, rispondendo alle interrogazioni presentate da diverse forze politiche, farà il punto della situazione sull’emergenza coronavirus e non solo. Nello specifico, il premier risponde ad interrogazioni sul coprifuoco, sul settore del wedding, quindi sui ricevimenti, sui vaccini e sui brevetti e sulla nuova emergenza migranti.
Di seguito il video dell’intervento di Mario Draghi alla Camera.
Il question time di Mario Draghi alla Camera
Nella prima parte del question time, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato del caso Durigon: “La Procura di Milano in data 29 aprile ha confermato piena fiducia negli uomini della Guardia di Finanza“, ha dichiarato il premier facendo sapere che in base alle informazioni attualmente a disposizione non si hanno riscontri sulle accuse mosse a Durigon.
Il settore del wedding, Draghi: “Su riaperture il governo intende adottare un approccio graduale”
La seconda interrogazione è sul settore del wedding, ancora fermo. Come noto, la cabina di regia dovrebbe essere convocata per il prossimo 17 maggio, quando il governo si confronterà avendo chiari i dati del monitoraggio del 14 maggio.
“La questione delle cerimonie sarà affrontata in occasione della cabina di regia del 17 maggio. I matrimoni possono favorire la diffusione del contagio. Il governo intende adottare un approccio graduale. Il governo resta comunque vicino agli operatori del settore con i sostegni economici. Misure di indennizzo sono previste nel nuovo decreto Sostegni. Capisco la preoccupazione anche delle giovani coppie ma è fondamentale avere ancora un po’ di pazienza“, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Mario Draghi parlando delle cerimonie.
Il premier non ha parlato del coprifuoco, che invece rientrava nell’interrogazione. Si tratta di uno dei temi più divisivi nella maggioranza di governo, che da settimane discute sulla misura.
Le morti sul lavoro
La terza interrogazione si concentra invece sugli incidenti e sulle morti sul lavoro, una vera e propria emergenza per il nostro Paese.
“Vorrei esprimere il cordoglio per la giovane Luana D’Orazio“, ha esordito il premier, interrotto dagli applausi della Camera. “E degli altri cinque lavoratori deceduti sul lavoro soltanto l’ultima settimana“. Il Presidente del Consiglio ha elencato i nomi su un tappeto di applausi scroscianti in onore delle vittime. “Noi dobbiamo fare di più perché continuano a succedere questi incidenti. Questa attenzione è particolarmente necessaria in una fase di riapertura dell’economia. Nell’ultimo trimestre gli incidenti sono aumentati. La flessione degli incidenti riguarda solo gli uomini. Con una media di 3 morti al giorno, siamo al di sopra della media europea. Dobbiamo investire sulla cultura della sicurezza ma anche sulla vigilanza. Intendiamo valutare gli interventi che intendiamo adottare subito. Gli interventi si pongono nel contesto del PNRR. È previsto un rafforzamento sul piano dei controlli con nuove assunzioni nel mondo dell’ispettorato nel mondo del lavoro. Si devono poi aggiungere nuove assunzioni”.
L’emergenza migranti, Draghi: “Nessuno deve essere lasciato solo in acque territoriali italiane”
“Gli sbarchi avvenuti a Lampedusa il 9 maggio rappresentano il picco di questi primi cinque mesi del 2021. Il governo italiano è impegnato a condurre un’azione da parte dell’Ue affinché la Libia contrasti il traffico di armi e di migranti. Inoltre l’Italia lavora per una redistribuzione credibile dei migranti a livello europeo“, ha commentato il Presidente del Consiglio. “Nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane“, ha aggiunto il premier.
I brevetti sui vaccini
Il premier Draghi ha poi parlato del caso dei brevetti dei vaccini, evidenziando i limiti della liberalizzazione.
“La posizione espressa dal Presidente Biden si chiarirà nei prossimi giorni. C’è uno sbilanciamento tra la posizione delle grandi case farmaceutiche e quella dei Paesi più poveri che non hanno accesso ai vaccini. Il rischio è che la sospensione dei brevetti rappresenti un disincentivo alla ricerca e alla creazione di altri vaccini. La liberalizzazione non assicura la produzione dei vaccini. La produzione è complessa. Richiede tecnologia, formazione. Inoltre la liberalizzazione dei brevetti non garantisce gli standard di sicurezza. È necessario fare passi più semplici: rimuovere il sostanziale blocco alle esportazioni, aumentare la produzione“.