Secondo quanto dichiarato da La Russa, la scelta di Schifani sarebbe motivata dalla volontà di conservare l’unità nello schieramento.
Si tratta di una vera e propria novità. Le elezioni regionali della Sicilia si terranno il 25 settembre di quest’anno, insieme alle elezioni politiche. La notizia è stata confermata da Ignazio La Russa: a quanto pare, il cofondatore di Fratelli d’Italia avrebbe spiegato all’agenzia di stampa Ansa che il centrodestra vuole Renato Schifani come candidato per le elezioni regionali in Sicilia.
La scelta di Berlusconi
Renato Schifani, politico e avvocato italiano, è stato presidente del Senato nella XVI legislatura della Repubblica Italiana. Ed ora è stato selezionato in una rosa di nomi proposti da Silvio Berlusconi: «Ho parlato con Giorgia Meloni che, nell’impossibilità di far convergere tutta la coalizione sul Presidente uscente Nello Musumeci, ha accolto la proposta di Silvio Berlusconi di individuare un nome tra la rosa che il Presidente stesso gli ha proposto. Il nome individuato da noi, tra i nomi fatti, è Renato Schifani».
Secondo quanto dichiarato da La Russa, la scelta sarebbe motivata dalla volontà di conservare l’unità nello schieramento. La Russa ha spiegato: «In qualità di ex Presidente del Senato, Schifani ha mostrato nel suo ruolo istituzionale di essere al di sopra dei partiti. Meloni ha comunicato a Salvini questa preferenza. Ancora una volta FdI fa il massimo sforzo per l’unità del centrodestra anche a scapito delle legittime aspirazioni».
In seguito al veto sul nome di Prestigiacomo, Berlusconi ha proposto una rosa di tre nomi a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Oltre a quello di Renato Schifani anche quello di Micciché. Poi un esterno, di cui ancora non si conosce l’identità.
L’ex ministro della Difesa: “Meloni ha detto a Salvini che abbiamo scelto il primo”. Secondo il Movimento Cinque Stelle, si tratta di una “Buona campagna elettorale al senatore, impegnato anche nel processo al cosiddetto “sistema Montante” dove sembrerebbe imputato per rilevazione di segreto d’ufficio”.