Tra rivalità interne e l’ombra di Grillo, il leader Giuseppe Conte prepara il futuro del M5S con una svolta al femminile?
Mentre il Movimento 5 Stelle (M5S) si prepara alla cruciale Assemblea Costituente di fine novembre, Giuseppe Conte sembrerebbe studiare una nuova mossa strategica e passare il testimone a una donna.
Sono tre le personalità che l’ex premier ha individuato come possibili successori, come riportato da Il Tempo, tutte donne con esperienza e determinazione: Alessandra Todde, Barbara Floridia e Chiara Appendino.
Il trio femminile per sostituire Giuseppe Conte: ecco chi sono
La scommessa di Giuseppe Conte su una leadership al femminile non è casuale. Alessandra Todde, attuale vice capogruppo del M5S, ha dimostrato di saper tenere testa al governo di Giorgia Meloni con una strategia di opposizione dura e comunicativamente efficace.
Barbara Floridia, invece, ha dalla sua una lunga vicinanza con Davide Casaleggio e una profonda conoscenza della piattaforma Roussea.
Infine, Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, si presenta come un volto amato da una parte della base grillina, nonostante le difficoltà legali che hanno segnato il suo mandato amministrativo.
Affidare la guida del Movimento 5 Stelle a una di queste tre figure potrebbe dare nuova linfa a un elettorato disilluso, permettendo all’attuale di apparire come promotore di un cambiamento.
La Costituente del M5S e il terzo mandato: i nodi da sciogliere
La prossima Assemblea Costituente sarà teatro di importanti decisioni, dalla questione del simbolo (formalmente ancora nelle mani di Beppe Grillo) fino alla possibilità di un terzo mandato per i membri di lungo corso.
Quest’ultima proposta – se accolta – consentirebbe ai veterani del M5S di restare attivi almeno a livello locale. Per Conte, è un’opportunità di consolidare le sue fila, permettendo a figure come Paola Taverna di mantenere un ruolo importante.
Ma le tensioni interne non si limitano a questo: si parla anche di una possibile candidatura di Roberto Fico in Campania, che entrerebbe in competizione con l’ambizioso sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
A complicare ulteriormente la situazione è l’ingombrante presenza di Beppe Grillo, fondatore del Movimento, che sembra guardare sempre più scettico all’evoluzione del suo “creato“.