Il sindacato dei giornalisti Rai (Usigrai) ha accusato Bruno Vespa di fare propaganda, dopo il suo intervento sul caso Almasri-Giorgia Meloni.
Il sostegno a Giorgia Meloni non arriva solo dagli italiani – come dichiarato dalla premier – ma anche da altre figure di rilievo come Bruno Vespa. Nell’ultima puntata di Cinque Minuti su Rai1, il conduttore ha acceso un acceso il dibattito, portando all’intervento dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai.
Cosa ha detto Bruno Vespa in diretta tv
Le parole pronunciate in diretta tv dal conduttore, come riportato da Fanpage, non sono passate inosservate: “Quello che i signori dietro la lucetta rossa non sanno, a che i parlamentari sanno, è che in ogni Stato si fanno cose sporchissime, anche trattando con i torturatori, per la sicurezza nazionale. Questo avviene in tutti gli stati del mondo“.
Un’affermazione forte quella di Bruno Vespa sul caso Almasri e le indagini su Giorgia Meloni, che ha immediatamente diviso l’Italia e ha portato l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, a prendere una posizione netta.
L’accusa del sindacato Rai a Bruno Vespa
Il sindacato dei giornalisti Rai, aggiunge Fanpage, non ha usato mezzi termini per condannare le parole del giornalista Bruno Vespa. In un comunicato ufficiale, ha affermato che il monologo del giornalista rappresenta un esempio di “propaganda che sa di regime“, piuttosto che di informazione basata sui fatti.
“L’arringa di Bruno Vespa sugli Stati che fanno cose sporchissime per la sicurezza nazionale non può essere il tratto che identifica l’approfondimento giornalistico di Rai1. Così non è informazione ma propaganda“, ha dichiarato l’Usigrai.
Il sindacato ha inoltre ribadito l’importanza del servizio pubblico nel fornire un’informazione “completa e chiara” ai cittadini. Conclude: “Le chiose di Vespa o i servizi che mettono in relazione fatti diversi non spiegano cosa sia accaduto, ma alimentano solo speculazioni che non fanno bene all’informazione di servizio pubblico e alla Rai“.