Matteo Renzi esprime forte opposizione al piano di riarmo europeo e critica la premier Giorgia Meloni per la sua assenza in Parlamento.
Negli ultimi giorni, il dibattito politico italiano è stato caratterizzato da tensioni riguardanti il nuovo piano di riarmo europeo proposto dalla Commissione Europea, con la posizione netta di Matteo Renzi. Questo piano, denominato ReArm Europe, mira a mobilitare fino a 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni per rafforzare le capacità difensive dell’Unione Europea. La proposta prevede l’erogazione di 150 miliardi in prestiti sostenuti da debito comune, con l’obiettivo di incrementare la spesa in difesa a fronte delle crescenti incertezze internazionali e del deterioramento delle relazioni con gli Stati Uniti.

Le reazioni politiche in Italia
In Italia, il piano ha suscitato reazioni contrastanti. Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha accolto positivamente l’iniziativa. Sottolineando come essa rappresenti un passo avanti verso una difesa europea comune. Tuttavia, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso perplessità, affermando che, se esistesse un esercito europeo, Francia e Germania avrebbero già coinvolto l’Italia in conflitti.
Anche il Partito Democratico ha mostrato divisioni interne riguardo al piano ReArm Europe. La segretaria Elly Schlein ha espresso la sua contrarietà al riarmo, mentre l’ex commissario europeo Paolo Gentiloni ha definito il piano un primo passo nella direzione giusta, evidenziando la necessità di un finanziamento comune per la difesa.
Le critiche di Matteo Renzi a Giorgia Meloni
In questo contesto, l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha espresso una netta opposizione al piano di riarmo europeo e ha colto l’occasione per criticare la premier Giorgia Meloni. Secondo Renzi, Meloni evita il confronto in Aula su temi cruciali come il piano ReArm Europe:
“Sarebbe opportuno che Meloni ogni tanto si ricordasse di venire in Aula, perché lei è quella che ci ha fatto una ‘capa tanta’ sulla democrazia parlamentare, la rete è piena di video in cui la Meloni urla ‘posso sapere di grazia dov’è la democrazia parlamentare se il governo non viene…’ e lei scappa.”
Renzi ha poi citato la vicenda Almasri e quella Paragon per sottolineare l’incertezza della premier su questioni delicate:
“Si arriva sulle armi e la Meloni è stata due giorni a dire ‘qui là, sotto sopra’ senza saper che fare. Macron ha preso una posizione decisa, Starmer ha preso una posizione decisa, Merz, che non è ancora Cancelliere, ha fatto capire dove vuole andare. Meloni dice se vengo in Aula se ne parla e si vota: Grazia, Graziella e grazie a Giorgia…”
Infine, ha attaccato Meloni per la mancanza di trasparenza sulle decisioni finanziarie del governo:
“Non ci ha fatto vedere gli emendamenti sulla legge di bilancio, presentati di notte e che l’hanno riscritta. Oggi ci dice che possiamo decidere sul bilancio dello Stato. I francesi avrebbero detto ‘concesso’, e quando arriveremo in Aula vi faremo sapere la nostra posizione: quando vedremo i testi, non gli slogan della Meloni.”
Le critiche di Renzi mettono in luce una crescente tensione politica sul piano di riarmo europeo e sul ruolo del Parlamento italiano in questo dibattito. La sua accusa a Meloni di avere “mille facce e forse nessuna” e di evitare il confronto parlamentare solleva interrogativi sulla coerenza della leadership italiana in un momento cruciale per il futuro della difesa europea.
Qui è possibile visualizzare il video da ilfattoquotidiano.it