Custodia cautelare, Nordio: le modifiche in arrivo
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Custodia cautelare, Nordio: le modifiche in arrivo

Carlo Nordio

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio annuncia cambiamenti nei criteri della custodia cautelare. Obiettivo: ridurre il numero di detenuti.

In Italia, quasi un quarto della popolazione carceraria è composto da detenuti che non hanno ancora ricevuto una condanna definitiva. Questo dato ha riacceso il dibattito sulla custodia cautelare, ovvero la misura che permette di tenere in carcere un indagato prima che la giustizia si esprima con una sentenza definitiva. L’uso della detenzione preventiva è spesso criticato perché, in molti casi, si traduce in una forma di pena anticipata, minando il principio della presunzione di innocenza.

Carlo Nordio
Carlo Nordio – www.newsmondo.it

I criteri attuali e le criticità del sistema

Di fronte a questa situazione, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato la volontà di intervenire per riformare il sistema. Durante un incontro con le Camere Penali a Venezia, ha dichiarato: “Stiamo lavorando per modificare quelli che sono i criteri della custodia cautelare, che si sono rivelati fallimentari”.

La legge italiana stabilisce che la custodia cautelare possa essere disposta solo in presenza di tre condizioni specifiche: il pericolo di fuga, la possibilità di reiterazione del reato e il rischio di inquinamento delle prove. Tuttavia, secondo Nordio, questi criteri vengono applicati in modo eccessivamente ampio e generico. “Questa trilogia per cui il sospetto di fuga, il pericolo di inquinamento della prova, la reiterazione del reato sono diventate quasi formule metafisiche, formule di stile e provvedimenti dei magistrati, questo non va bene”, ha sottolineato.

Oltre a un’applicazione poco rigorosa dei criteri, un altro problema riguarda la durata della custodia cautelare. Nonostante i limiti di legge, la permanenza in carcere degli indagati può protrarsi per lunghi periodi, con un impatto significativo sulla loro vita e sui diritti fondamentali.

Le possibili soluzioni: alternative al carcere preventivo

Per ridurre il numero di detenuti in attesa di giudizio, il governo sta valutando l’uso di strutture alternative al carcere. Tra le ipotesi in discussione c’è quella di trasferire parte dei detenuti in caserme militari dismesse o in istituti a detenzione attenuata.

Parallelamente, il ministro ha evidenziato il collegamento tra questa riforma e le modifiche costituzionali in corso: “Dopo la riforma costituzionale, che sta andando avanti, abbiamo avuto una prima lettura; tra poco avremo la prima lettura in Senato e, subito dopo l’intervallo costituzionale, avremo la doppia lettura delle Camere e quindi un referendum. E questo sarà inevitabile”.

Nordio ha poi precisato che alcune modifiche potranno essere approvate prima ancora della conclusione dell’iter costituzionale: “È un lavoro che faremo ovviamente in via parallela, qualcosa probabilmente riusciremo ad approvare anche prima della riforma costituzionale”. L’obiettivo di lungo termine è chiaro: “La realizzazione piena del sistema accusatorio che era quello che avrebbe voluto il professor Vassalli ed era quello che ha voluto anche il popolo italiano, dandoci mandato per fare quello che stiamo facendo. E sicuramente è quello che faremo”. Come ripreso da tg24.sky.it

Con questa riforma, il governo punta a ridurre l’abuso della custodia cautelare, garantendo un sistema più equo e rispettoso della presunzione di innocenza.

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ultimo aggiornamento: 17 Marzo 2025 12:55

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