Celebrazioni del 2 giugno, Crosetto rompe il silenzio: non possiamo più contare su una pace garantita per sempre, ecco cosa serve.
Dopo la provocazione di Giorgia Meloni sul referendum, durante le celebrazioni per il 2 giugno, il Ministro della Difesa Guido Crosetto lancia un messaggio forte e chiaro, bisogna “abbandonare l’illusione di una pace garantita per sempre“. Attraverso parole cariche di significato, come riportato dall’Ansa e Sky News, il ministro sottolinea la necessità di una “Difesa nazionale solida e interoperabile, che rafforzi e integri la Nato, attraverso la costruzione di un pilastro europeo della Difesa“.

L’impegno delle Forze Armate e il valore della Repubblica
Guido Crosetto rivolge parole sentite alle donne e agli uomini della Difesa italiana: “Voi, donne e uomini della Difesa italiana, non difendete solo i nostri confini. Difendete le persone. Difendete la speranza, il futuro, ciò che amate“. Difendere, afferma il ministro, significa anche proteggere i più deboli, chi sogna un futuro più giusto. È questa, per Crosetto, “la missione più alta della Difesa“.
Il messaggio include anche un ringraziamento: “Servire la Patria significa costruire, per loro, un futuro sicuro, stabile, pieno di opportunità. E questa consapevolezza che trasforma il vostro lavoro in una vera scelta di vita“. Inoltre, richiama al senso civico e al ruolo delle istituzioni: “La Repubblica è una realtà viva, palpitante, quotidiana, a volte difficile, ma che si alimenta dell’impegno costante di tutti noi, cittadini e istituzioni“.
Il messaggio del ministro Guido Crosetto sulla pace
“Occorre, purtroppo, abbandonare l’illusione di una pace garantita per sempre, difendendosi dalle minacce esterne e da quegli attori globali che considerano un orpello i nostri valori fondanti: la pace, la sicurezza, la libertà e la democrazia“.
È questo uno dei passaggi centrali del messaggio che il ministro della Difesa Guido Crosetto ha voluto condividere in occasione del 2 giugno. Secondo il ministro, aggiunge Sky News, la risposta alle sfide del presente deve partire dalla costruzione di una “Difesa nazionale solida e interoperabile“.