Angelo Bonelli contro il governo Meloni per un uso repressivo del decreto Sicurezza contro i lavoratori metalmeccanici in sciopero a Bologna.
Nella giornata dello sciopero nazionale dei metalmeccanici, con oltre diecimila lavoratrici e lavoratori in piazza a Bologna, si è alzata forte la voce di Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde. In una nota su verdisinistra.it, ha attaccato duramente l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, accusandolo di autoritarismo.

Il decreto Sicurezza e la repressione del dissenso
Bonelli si riferisce al recente decreto Sicurezza, applicato dopo la manifestazione a Bologna. Alcuni partecipanti sono stati denunciati per blocco stradale, reato che, secondo le nuove disposizioni, può portare fino a due anni di carcere.
“Oggi a Bologna diecimila lavoratrici e lavoratori metalmeccanici hanno esercitato un diritto costituzionale, quello di scioperare e manifestare per un contratto fermo da oltre un anno. La risposta dello Stato è stata l’annuncio di denunce penali, con l’applicazione di un decreto che prevede fino a due anni di carcere per chi partecipa a un blocco stradale durante una manifestazione”, ha dichiarato Bonelli.
Per il deputato, “è l’ennesima prova che il decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni non tutela la sicurezza dei cittadini, ma serve soltanto a intimidire e a criminalizzare il dissenso. Meloni non affronta la crisi sociale: la criminalizza, portando in carcere chi la subisce e osa protestare”.
Un attacco ai diritti e alla Costituzione
Secondo Bonelli, l’uso repressivo del decreto non è solo politicamente sbagliato, ma anche anticostituzionale. “Colpire chi chiede lavoro e diritti significa accendere un conflitto inutile e sbagliato che scarica sui lavoratori il costo di scelte miopi e di una politica industriale fallimentare”, ha aggiunto.
Ha poi concluso: “Questo decreto è una norma ideologica, repressiva e anticostituzionale. Non dà alcuna sicurezza agli italiani, non interviene sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nei trasporti, nella sanità, nelle periferie. Serve solo a colpire chi protesta contro l’ingiustizia sociale. L’Italia ha bisogno di più diritti, non di nuove galere. E ha bisogno di una politica che ascolti le piazze, non che le punisca”.
In un post sul social X, Bonelli ha rincarato la dose, puntando il dito contro la premier: “Sono gli effetti di questo governo che vuole mandare in carcere chi protesta contro la crisi sociale. Sicurezza? No, è svolta autoritaria”.
Questo episodio riaccende il dibattito sul bilanciamento tra diritto di manifestare e sicurezza pubblica, in un contesto sociale già profondamente segnato dalla precarietà e dal malcontento.
Solidarietà ai 10mila lavoratori che sono scesi in tangenziale a Bologna e che la Questura, in applicazione del decreto sicurezza, denuncerà. Sono gli effetti di questo governo che vuole mandare in carcere chi protesta contro la crisi sociale. Sicurezza? No, è svolta autoritaria.
— Angelo Bonelli (@AngeloBonelli1) June 20, 2025