La forza di Giorgia Meloni e del suo Governo non sembrano essere in discussione ma cosa potrebbe accadere in futuro? Il nome a sorpresa.
In sondaggi politici parlano chiaro: la leadership di Giorgia Meloni non è affatto in dubbio. La Premier cresce e lo fa soprattutto rispetto alle opposizioni ma cosa succederebbe nel caso in cui, per qualche ragione la Presidente del Consiglio “andasse a sbattere?“. Questa la domanda che si è posta Repubblica ipotizzando anche quale nome a sorpresa, ma neppure poi così tanto, potrebbe arrivare ad avere un ruolo primario per la destra nostrana.

Giorgia Meloni, il riferimento per la destra
In un articolo di Repubblica a firma di Stefano Cappellini è stato analizzato il momento della destra italiana supponendo anche cosa potrebbe accadere in futuro. Nello specifico, al netto dell’attuale solidità di Giorgia Meloni al Governo è stato ipotizzato cosa potrebbe accadere nel caso in cui la Premier andasse “a sbattere”.
“La presidente del Consiglio è l’ultimo punto di equilibrio della coalizione di destra, poi è la giungla”, si legge su Repubblica. In questo senso è stato fatto presente come la leadership della Meloni sia, in realtà, quella dell’intera coalizione della destra e che, in caso di sua debacle, non ci sarebbero alternative valide.
Chi dopo la Premier: spunta Vannacci
Nell’analisi su Repubblica si legge, infatti, molto chiaramente quale potrebbe essere la situazione in un ipotetico post Meloni: “[…] Se cade Meloni, è evidente che stavolta non c’è un leader pronto a raccoglierne il testimone. Salvini, che pure si illude di poter tornare ai fasti di un tempo, non ha alcuna chance di tornare a capo della combriccola. Forza Italia non ha i voti per rimettere Antonio Tajani al centro del villaggio […]”.
In questa ottica, un nome che sarebbe l’unica soluzione plausibile in questo momento risulterebbe essere quello del generale Roberto Vannacci. Da qui anche il titolo dell’articolo di Repubblica: “E se vi dicessero che dopo Meloni c’è Vannacci? Hanno tutti ragione”. Il Generale viene descritto, citando anche le parole di Rotondi, come il possibile “uomo della provvidenza”, o meglio, vengono date le sue chance di esserlo “molto alte“.