Il Direttore del reparto Malattie Infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, fa luce sul batterio mangia carne e la situazione in Italia.
Non solo l’epidemia di morbillo già in atto in Italia, Matteo Bassetti, Direttore del reparto Malattie Infettive del San Martino di Genova, parlando alla RaiNews ha avuto modo di concentrarsi anche un nuovo potenziale allarme nel nostro Paese che riguarda il batterio mangia carne, ovvero una rara infezione batterica da streptococco A che sta avendo un boom di contagi soprattutto in Giappone con un tasso di mortalità molto elevato.
Bassetti: i dettagli sul batterio mangia carne
A proposito dell’epidemia di streptococco in Giappone, il noto esperto Bassetti ha spiegato alla Rai: “Prima di tutto dobbiamo dire come si chiama. Si parla del batterio mangia carne perché in grado di dare, in qualche modo, delle forme di gancrena. Si tratta di una infezione da streptococco pyogenes”, ha sottolineato.
“In alcune situazioni particolari questo streptococco che può dare una forma che è definita Stss, cioè una forma di sindrome tossica da streptococco. Questo può dare un quadro che si può rivelare mortale, davvero, nel giro di 48 ore con attacco fondamentalmente a carico di vari organi. Si ha una insufficenza multiorgano e si finisce di poter morire. Questo è legato ad un nuovo particolare tipo di streptococco, una variante che si chiama M1UK che ha una altissima trasmissibilità”.
La situazione in Italia
“Cosa dire in generale di questo streptococco”, ha aggiunto Bassetti. “Questo streptococco pyogenes può dare delle forme altamente invasive che possono colpire la pelle, che possono colpire il sangue e che possono arrivare al cervello. Non è un problema solo del Giappone”.
“[…] Anche in Italia abbiamo avuto numerosi casi. Credo che su questi si debba lavorare con i sistemi di sorveglianza e cercare di capire quanti casi ci siano e quanti abbiano portato al decesso di persone. Migliorare i sistemi di diagnostica e di sorveglianza. Evidentemente per lo streptococco ci sono cure efficaci con antibiotici. Farlo per evitare di trovarci nella situazione di difficoltà come quella che sta vivendo il Giappone”.
