Dagli inizi sulla carta stampata all’approdo in Rai, fino al rapporto con Berlusconi e le vicende giudiziarie legate. Ecco chi era Emilio Fede.
Una lunga carriera da cronista, quella di Emilio Fede: in quasi 60 anni è stato reporter, conduttore, direttore di Tg1, StudioAperto e Tg4. Noto per i diversi fuorionda esilaranti, è stato però anche al centro di diversi procedimenti giudiziari, legati al suo rapporto con Mediaset e con il defunto Silvio Berlusconi. Ripercorriamo insieme la sua vita che lo ha visto dire addio al mondo intero il 2 settembre 2025, dopo un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute.
Chi era Emilio Fede: la biografia
Emilio Fede è nato a Barcellona Pozzo di Gotto, nei pressi di Messina, Sicilia, il 24 giugno 1931 (è quindi del segno zodiacale del Cancro). Con sua madre, cantante d’opera, e suo padre, maresciallo maggiore per diverso tempo di stanza in Etiopia, ha abitato per alcuni anni a San Piero Patti, in provincia di Messina.

La famiglia si trasferisce poi a Roma al termine della Seconda Guerra Mondiale: qui, Emilio si diploma al liceo classico.
Emilio Fede: la carriera da giornalista
La carriera da giornalista di Emilio Fede comincia molto presto, quando inizia a scrivere per il giornale romano Il Momento – Mattino e successivamente per la Gazzetta del Popolo di Torino. Abbandona però dopo poco tempo la carta stampata, per approdare nel 1958 alla televisione di Stato. Per lui ecco l’incarico come conduttore a contratto della trasmissione Il circolo dei castori.
Viene poi assunto in modo esclusivo dalla Rai, per la quale Fede sarà inviato speciale dall’Africa per ben 8 anni. In questa occasione ha avuto modo di raccontare il turbolento periodo della decolonizzazione del continente. Nelle fasi successive della carriera, ecco la collaborazione con il programma TV7 e l’entrata nella redazione del Tg1.
Dopo averne condotto la prima edizione a colori il 28 febbraio 1977, Emilio Fede diventa direttore del Tg di Rai1: è sotto la sua guida che viene realizzata la prima cronaca in tempo reale di una tragedia, l’incidente di Vermicino. Nasce così la “tv del dolore”.
Terminato il rapporto con la Rai, il giornalista fonda e dirige il primo telegiornale nazionale privato, TgA di Rete A, salvo poi accettare l’offerta della direzione di Videonews, di proprietà della Fininvest di Silvio Berlusconi, al quale lo legherà da questo momento una profonda amicizia.
Assume poi la carica di direttore di StudioAperto e, dal 1992, quella di direttore del Tg4, ideando la rubrica rosa trasmessa alla fine del telegiornale Sipario e creando la figura delle “meteorine” per l’annuncio delle previsioni meteo. Per lui anche la conduzione di diverse trasmissioni di Rete 4 fino al 2012. L’addio definitivo a Mediaset arriva nel 2014 con la rescissione unilaterale del contratto.
Emilio Fede e la politica
Il giornalista ha militato anche in politica. Si è candidato, tra gli anni 70 e 80, alle politiche e alle europee nelle liste del Partito Socialista Democratico Italiano, non risultando eletto. Ha fondato nel 2012 il movimento d’opinione Vogliamo Vivere, poi sciolto in breve tempo. Nel 2013 eccolo con il movimento politico Le Ali della Libertà.
Nella sua esperienza al timone del Tg4, è stato comunque spesso criticato e anche sanzionato per aver mostrato una sbilanciata preferenza personale nei confronti di Silvio Berlusconi e del suo partito, preferenza che Fede ha sempre ammesso di avere.
La moglie e la vita privata
Il giornalista si è sposato con Diana De Feo nel 1965. Il loro matrimonio è durato fino alla morte della donna, avvenuta il 23 giugno 2021. La De Feo, figlia dello scrittore Italo de Feo, è stata giornalista per la Rai e senatrice per il Popolo delle Libertà. Insieme, hanno avuto due figlie, Sveva e Simona.
I processi giudiziari
Nel corso degli anni, oltre a diverse querele per diffamazione su alcuni servizi trasmessi dai Tg da lui diretti, Fede ha dovuto fronteggiare lo scandaloso processo giudiziario per il “caso Ruby”. In questo senso, l’uomo era stato accusato in prima istanza di induzione e favoreggiamento della prostituzione insieme a Lele Mora, Nicole Minetti e Silvio Berlusconi.
Dopo sette anni di processi e rinvii a giudizio, il giornalista che partecipava alle cene nella villa del Cavaliere è stato condannato nel 2018 a 4 anni e 7 mesi per quella vicenda.
Risale al 2014, invece, l’indagine che lo vide accusato di associazione a delinquere finalizzata alla diffamazione. Il giornalista avrebbe ricattato i dirigenti Mediaset con un fotomontaggio compromettente da diffondere ai giornali. Oltre a veder terminare i rapporti con l’emittente televisiva, Fede è stato condannato a 2 anni di reclusione, anche se successivamente fu assolto da uno degli episodi contestati.
Gli ultimi anni in RSA e la morte
Nel corso degli ultimi anni prima della sua morte, Fede ha trascorso gran parte del proprio tempo in una RSA. Lontano dai riflettori, sul suo conto si erano sparse diverse voci relative al suo decesso. In questa ottica tali indiscrezioni erano state sempre smentite pure in occasione del 94esimo compleanno.
Tra la fine di agosto 2025 e l’inizio di settembre 2025, però, per il giornalista si era verificato un improvviso peggioramento delle condizioni di salute che lo hanno portato alla morte il 2 settembre 2025.
Le curiosità
Nel 2005, in via eccezionale, Fede ha affiancato Ezio Greggio nella conduzione di Striscia la Notizia, programma di satira che ha reso pubblici diversi suoi fuorionda. L’immagine del giornalista è spesso stata usata per gag diventate poi virali nel corso del tg satirico.
In quanto al calcio, Fede ha dichiarato a Il Mattino di essere stato juventino in gioventù. Successivamente ammisa di aver simpatizzato per il Milan, ma anche di essere particolarmente affezionato al Napoli.