Dalla durata dei processi al Consiglio Superiore della Magistratura passando per i magistrati. Cosa prevede la riforma della Giustizia di Bonafede?
Tutti ne parlano e in tanti la criticano. In casa Lega la etichettano addirittura come acqua. Essenziale? No, decisamente poco utile. Ma cosa prevede la Riforma della Giustizia presentata da Bonafede?
Cosa prevede la riforma della Giustizia del guardasigilli Alfonso Bonafede
Sono sostanzialmente tre i pilastri su cui si fonda proposta nata in seno al Movimento Cinque Stelle e che ha scatenato le proteste della Lega.
La durata dei processi
La prima rivoluzione riguarda la durata dei processi, che non potrà essere superiore ai sei anni. La proposta prova a mediare le posizioni contrastanti tra Lega e Movimento Cinque Stelle. La prima idea dei pentastellati era quella di un termine massimo di nove anni, proposta fermamente bocciata dal Carroccio.
I magistrati e la politica
Il secondo pilastro riguarda il coinvolgimento dei magistrati nel mondo della politica. La riforma propone il divieto per i magistrati che hanno svolto incarichi in parlamento, di tornare a svolgere la propria attività originaria. La loro carriera dovrà proseguire nel campo della magistratura amministrativa.
Il Consiglio Superiore della Magistratura
Investito dal caso Palamara, il CSM rientra nella riforma della Giustizia ideata da Bonafede. Per evitare la creazione di nuove reti corruttive, la proposta è quella di inserire un meccanismo di sorteggio che deve precedere la fase di elezione.
Distanza tra Lega e Movimento 5 Stelle
La riforma presentata da Alfonso Bonafede è passata in Cdm ma salvo intese. Di fatto è stata congelata in attesa che le forze di governo trovino una soluzione ai tanti contrasti che le dividono.
