Crisi di governo, le ultime notizie. Renzi ritira le ministre Iv, Conte si dimette. Incarico a Mario Draghi.
L’Italia continua a fare i conti con la crisi di governo che si è aperta formalmente dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte, che ha rimesso il suo mandato al Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Crisi di governo, le ultime news
Con le dimissioni di Conte si apre formalmente la crisi di governo che dopo il fallimento del mandato esplorativo assegnato a Fico torna nelle mani di Mattarella, che ha conferito a Mario Draghi l’incarico di formare un nuovo governo.
L’incarico a Mario Draghi
Il Capo dello Stato ha convocato al Colle Mario Draghi al quale ha conferito, nella giornata del 3 febbraio, l’incarico di formare un nuovo governo. L’ex numero uno della Bce ha accettato con riserva avviando le consultazioni che si sono concluse con l’incontro con le associazioni e le organizzazioni.
Il mandato esplorativo a Roberto Fico
Al termine delle consultazioni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato a Roberto Fico il mandato esplorativo. Dopo quattro giorni di lavoro con le forze politiche che hanno sostenuto il secondo governo Conte, Fico è tornato dal Capo dello Stato comunicando di non essere riuscito a trovare un accordo per la formazione di una nuova maggioranza.
27 gennaio, il primo giorno di consultazioni
Nel primo giorno di consultazioni entrano nel vivo i confronti e le trattative sulla formazione di una nuova maggioranza di governo. Il Segretario del Pd Nicola Zingaretti conferma Conte mentre la ministra Bellanova in qualche modo chiama in causa Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri allontana l’ipotesi di un suo passaggio a Palazzo Chigi al posto di Conte. Le dichiarazioni.
18.00 – Alle ore 18:00 è arrivato al Quirinale il Presidente della Camera Roberto Fico.
17.00 – Inizia con il confronto con la Presidente del Senato Casellati il primo giro di consultazioni richiesto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per fare il punto sulla situazione politica. L’incontro è durato un’ora circa, al termine del quale la Casellati non ha rilasciato dichiarazioni.
26 gennaio, Conte rassegna le dimissioni
13.30 – Dopo aver rimesso il mandato nelle mani di Mattarella, Giuseppe Conte ha incontrato la Presidente del Senato Casellati e il Presidente della Camera Roberto Fico.
12.45 – Il Quirinale ha comunicato che le consultazioni inizieranno dal pomeriggio di mercoledì 27 gennaio 2021. Il calendario sarà pubblicato nelle prossime ore.
12.30 – Il premier Conte ha lasciato il Quirinale. Mezz’ora il colloquio con il Capo dello Stato per spiegare i motivi di questa scelta.
12.02 – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato al Quirinale alle ore 12.02 per rimettere il mandato nelle mani del Capo dello Stato.
11.20 – Il premier Conte è atteso al Colle alle ore 12.00 per rimettere il mandato. Al termine del Consiglio dei Ministri il Presidente del Consiglio ha ringraziato personalmente tutti i ministri della sua squadra.
10.00 – Intorno alle ore 10.00, nel corso del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunicato la sua intenzione di salire al Colle per rassegnare le dimissioni.
25 gennaio – Crisi di governo: Conte si dimette?
A poche ore dal voto in Parlamento sulla relazione di Bonafede, il premier Conte potrebbe rassegnare le dimissioni per ottenere un terzo incarico di governo.
19.00 – Cambiano i programmi del premier Conte. Il presidente del Consiglio dovrebbe salire al Quirinale martedì 26 gennaio dopo un Consiglio dei ministri.
18.10 – Conte atteso al Quirinale. Possibile una salita al Colle per rassegnare le dimissioni. Non si esclude un Consiglio dei ministri pochi minuti prima.
18.00 – Il M5s riunisce prima i ministri e poi i parlamentari per decidere le mosse da intraprendere nelle prossime ore.
20 gennaio – Crisi di governo: confronto nella maggioranza e salita al Colle
Chiusa la partita in Parlamento, il premier Conte è pronto a decidere le prossime mosse. Il primo passo è un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio ha riunito i leader e i capidelegazione di M5s, Pd e Leu per fare il punto della situazione.
Solo dopo ci potrebbe essere una salita al Colle per informare il presidente della Repubblica. Lo scenario delle dimissioni sembra essere molto remoto.
19 gennaio – Crisi di governo: la partita decisiva al Senato
La partita decisiva si gioca quindi il 19 gennaio al Senato. Il premier si gioca il tutto per tutto. Vuole la maggioranza senza i voti di Italia Viva ed è pronto ad andare avanti anche con la maggioranza relativa, che comunque gli consentirebbe di prendere tempo per poi andare a puntellare la squadra.
Italia Viva ha deciso di confermare quanto fatto alla Camera e quindi astenersi dalla votazione, un salvagente lanciato alla maggioranza di governo che si gioca la partita in una sfida all’ultimo, anzi ultimissimo voto.
La votazione si è conclusa con 156 voti a favore e 140. Tra gli astenuti pesano sicuramente i senatori di Italia Viva, che avrebbero potuto sovvertire le sorti della votazione nel caso in cui il voto avesse votato compatto, ovviamente.
Di seguito il video con la replica del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
18 gennaio – Conte passa alla Camera
Il 18 gennaio è il giorno dell’intervento del premier Conte alla Camera. Il premier ripercorre quanto fatto dal governo in questi mesi, presenta i progetti futuri, chiude definitivamente la porta a Italia Viva e si appella alle forze europeiste che siedono in Parlamento. Il Presidente del Consiglio incassa la fiducia con 321 voti.
14 gennaio – Il giorno dopo la crisi aperta da Renzi
Il 14 gennaio è il giorno dopo la crisi aperta dal leader di Italia Viva Matteo Renzi. Il premier Conte si è preso dei giorni per chiudere alcuni provvedimenti urgenti e iniziare a programmare le mosse future. Si ipotizza una sfida in Parlamento con Iv.
20.30 – Conte in Parlamento per chiedere la fiducia. E’ questo quanto deciso dal presidente del Consiglio. L’informativa alla Camera è prevista per lunedì 18. Martedì 19 il passaggio al Senato.
14.20 – Da parte di Di Maio un invito ai costruttori di scendere in campo per il riscatto d’Italia. L’ex leader del M5s chiude la porta ad un nuovo governo con Iv: “Le nostre strade si dividono“.
12.00 – Per il Partito Democratico il voto a giugno è più vicino. Dal Nazareno escludono sia i responsabili che l’ipotesi di un governo nazionale fino al 2023.
13 gennaio, Renzi ritira le ministre di Italia Viva
Il 13 gennaio è il giorno della resa dei conti tra Renzi e il premier Giuseppe Conte. Nella serata del 12 gennaio il Recovery plan è stato approvato in Cdm ma senza i voti di Italia Viva, che si è astenuta. Dopo l’intervento di Speranza in Parlamento per le comunicazioni sul nuovo dpcm, Matteo Renzi ha annunciato in conferenza stampa le dimissioni delle ministre di Italia Viva.
18.00 – Slitta alle ore 18.00 la conferenza stampa del leader di Italia Viva Matteo Renzi che ha annunciato le dimissioni delle ministre di Iv. Di seguito la conferenza.
16.00 – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti nei pressi di Palazzo Chigi, ha fatto sapere di essere disposto ad andare avanti con questa esperienza di governo nel caso in cui tutte le forze di maggioranza fossero disposte ad andare avanti. Il premier inoltre ha fatto sapere di essere al lavoro al patto di legislatura. Di seguito le dichiarazioni del premier Conte.
14.30 – “Crisi sarebbe incomprensibile“, così il premier Conte durante l’incontro con una delegazione degli operai Whirlpool.
14.00 – Si apre uno spiraglio tra Renzi e Conte. Zingaretti e Di Maio al lavoro per evitare una crisi di governo. La deadline è stata fissata alle 17.30, orario della conferenza stampa di Matteo Renzi.
12.30 – “Stiliamo insieme un patto tra tutti i partiti e lavoriamo per la ricerca di un obiettivo condiviso che altro non può essere che la ricerca del bene comune per il Paese. Lavoriamo uniti”, ha dichiarato Beppe Grillo.
11.00 – “Nei prossimi giorni teniamo fuori da vere o presunte tensioni elettorali la salute dei cittadini. Una forte e leale collaborazione istituzionale e un paese intero che si stringe a coorte e’ certamente la via maestra anche per essere vicini ai nostri medici, infermieri e personale sanitario che da mesi combattono in prima linea“, ha dichiarato il ministro Speranza durante le comunicazioni in Aula sul nuovo dpcm e sull’emergenza coronavirus.
10.20 – “Ieri sera abbiamo approvato il piano da 209 miliardi di euro del recovery plan con il quale avvieremo la ricostruzione. L’Italia deve ripartire. Servono serietà e responsabilità in questo momento storico. Tutti facciano un passo indietro per amore del Paese“, ha dichiarato Luigi Di Maio.
12 gennaio 2021 – Il Recovery plan in Cdm
La giornata del 12 gennaio è caratterizzata dal braccio di ferro a distanza tra Palazzo Chigi e Matteo Renzi.
“Se il leader di Iv Matteo Renzi si assumerà la responsabilità di una crisi di governo in piena pandemia, per il presidente Giuseppe Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Iv“, fanno sapere da Palazzo Chigi.
“A differenza di cio’ che raccontano a reti unificate i cantori del pensiero unico, non c’e’ nessuna richiesta di poltrone, nessuna polemica pretestuosa, nessun atto irresponsabile. Quello che noi stiamo facendo si chiama POLITICA: studiare le carte, fare proposte, dare idee. Irresponsabile sarebbe sprecare centinaia di miliardi dei nostri figli facendo debito cattivo e non investendo sulla sanità, sull’educazione, sull’innovazione“, attacca Renzi nella sua e-news.
21.00 – Bettini, stratega del Pd e molto vicino al premier Conte, non ha escluso la possibilità dell’intervento dei responsabili per salvare il Governo.
18.30 – Per il ministro Gualtieri una crisi di governo potrebbe bloccare lo scostamento di bilancio e le altre misure previste per contrastare l’emergenza coronavirus.
17.00 – Italia Viva replica al premier: “Da noi nessun passo indietro sulle dimissioni“. Prevista una conferenza stampa da parte di Matteo Renzi nella giornata di mercoledì 13 gennaio.
14.15 – “E’ il momento di mettere in discussione questo no ideologico ad accedere al Mes e dire ci sono 37 miliardi che possiamo utilizzare per fortificare il nostro sistema sanitario“, ha dichiarato Teresa Bellanova.
12.00 – “Il Pd ha promosso il rilancio ma rilancio non è mandare a casa il governo o provocare una crisi che il 99% italiani non capisce. E’ un grave errore politico e io lancio un appello al buon senso”, ha dichiarato il Segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti.
11.45 – “E’ inspiegabile una crisi di governo. Non è solo perché ci troviamo nel mezzo di una pandemia e dobbiamo fare il decreto ristori per le categorie in difficoltà. Ma questo e’ l’anno in cui Italia è alla presidenza del G20“, ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
I possibili scenari
Tutti si interrogano sui possibili scenari delle prossime ore. Alle 21:30 inizia il Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi sul Recovery plan. L’approvazione non è in discussione. Italia Viva non vuole passare per irresponsabile. Se non vota il piano si astiene e si arriva comunque al via libera. E dopo che succede? Renzi potrebbe decidere di ritirare la delegazione di Italia Viva. A quel punto si potrebbe procedere con una crisi pilotata a meno che Conte non decida di andare alla conta in Aula. A quel punto il governo potrebbe tirare fuori dalla manica i numeri per una nuova maggioranza oppure cadere. Con il premier che a quel punto salirebbe al Colle per rassegnare le dimissioni. Nuovo punto interrogativo: cosa succede dopo? A questo punto, dopo la sfida in Aula, un terzo governo Conte sarebbe poco probabile. Si procederebbe quindi con la formazione di una nuova maggioranza o con nuove elezioni. Non si esclude un governo di scopo, con il nome di Mario Draghi che resta caldissimo nel caso in cui si procedesse alla creazione di un governo a larghe intese.