E’ iniziato il processo per le fatture false che vede coinvolto il padre e la madre di Matteo Renzi. Tiziano si difende: “Ho sempre dato lavoro”.
FIRENZE – Il lungo percorso giudiziario per il processo delle fatture false è iniziato. In attesa della sentenza (prevista per ottobre 2019 n.d.r.) sono state depositate le memorie difensive delle persone coinvolte nell’inchiesta. L’imprenditore Luigi Dagostino ha dichiarato ai magistrati di aver avuto una “sudditanza psicologica verso i genitori dell’ex premier“.
“Per questo motivo – spiega – ho sempre pagato questa cifra esosa. Il mio unico errore è stato di non avere mai contestato quelle due fatture da 160mila euro. Ma il negozio andava bene e non mi sembrava saggio mettermi a discutere con i genitori di quello che all’epoca era presidente del Consiglio. Dopo quella volta non ho mai avuto contatti con loro“.
La memoria difensiva di Tiziano Renzi
Nella memoria difensiva di Tiziano Renzi si fa riferimento all’ipotesi del molto lavoro dovuto alla presenza del figlio a Palazzo Chigi: “Io ho sempre fatto il mio dovere e non ho avuto bisogno di Matteo premier. Chi dice il contrario mente. Non c’è nessuna fattura falsa perché io ho pagato tutte le tasse. Mi indigno quando si parla di lavoro nero. Quando mio figlio è diventato presidente della Provincia ho abbandonato tutti i rapporti con società partecipate di enti pubblici“.

La memoria difensiva di Laura Bovoli
Questi, invece, alcuni passaggi della memoria difensiva di Laura Bovoli (madre di Matteo Renzi) citati da La Repubblica: “Come mio marito io non ho mai truffato nessuno e soprattutto pagato sempre le tasse. Non sono abituata a stare al centro dell’attenzione. Sono una nonna e sto vivendo con dolore quanto sta succedendo. Mi hanno descritto come una criminale ma spero che la giustizia possa appurare che non sono ‘lady truffa’. I miei nipoti devono conoscere la verità . Io sono convinta di aver rispettato la legge sempre“.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/tiziano.renzi.319/