Dieselgate Daimler: rischio sanzioni per software illeciti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Dieselgate, Daimler rischia gravi danni per due software illeciti

Dieselgate Daimler

Il giornale tedesco Bild denuncia l’esistenza di software in grado di alterare le emissioni e aggirare i limiti imposti dalla legge.

Stando a quanto riportato dalla stampa tedesca, anche il Gruppo Daimler sarebbe coinvolto nello scandalo dieselgate. Le indagini sulle emissioni auto in corso negli Stati Uniti sui veicoli a diesel prodotti dalla Mercedes-Benz avrebbero rilevato la presenza di una coppia di software il cui funzionamento permetteva ai veicoli di aggirare i controlli sulle emissioni inquinanti.

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Indagini su emissioni Daimler: i software sotto accusa

L’edizione domenicale del quotidiano Bild denuncia l’esistenza di non uno, ma due software dal funzionamento non lecito. Il primo – denominato Slipguard – sarebbe in grado di ridurre le emissioni attivando una serie di funzioni ad hoc durante i test; il secondo, invece – chiamato Bit15 – agirebbe per disattivare le funzioni di limitazione delle emissioni inquinanti dopo che l’auto ha percorso 16 miglia (ossia quasi 26 km). L’azione combinata dei due programmi consentirebbe alle vetture che li hanno in dotazione di produrre emissioni in quantità fino a dieci volte superiori rispetto ai limiti imposti dalle leggi degli Stati Uniti. Inoltre la Bild ha anche citato alcune mail in cui gli stessi tecnici della Daimler esprimono le proprie perplessità circa la legittimità dei software.

La posizione della Daimler

Per il momento, le autorità di controllo statunitensi non hanno rilevato alcuna esplicita irregolarità. La società con sede a Stoccarda, di contro, ha già preso posizione tramite un proprio portavoce: non ha negato l’esistenza dei documenti ‘incriminanti’ svelati dalla Bild ma sostiene che siano stati diffusi al solo scopo di danneggiare il gruppo e i suoi 290.000 dipendenti.

Dieselgate Daimler
Fonte immagine: https://pixabay.com/it/mercedes-auto-automatico-di-lusso-1229234/

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, è la stessa Daimler ad aver messo in contro eventuali ripercussioni. Nel documento denominato “Opportunità e rischi”, l’azienda tedesca non esclude la possibilità – sulla scorta di quanto accaduto al Gruppo FCA – che le autorità statunitensi impegnate nelle indagini possano “possano giungere alla conclusione che sui veicoli Mercedes-Benz siano state installate funzionalità simili”.

Cosa rischia la Daimler

La Daimler quindi è potenzialmente esposta a tutte le ripercussioni del caso: multa miliardaria, processi legali e richiamo dei veicoli incriminati, oltre all’aggiornamento dei software per renderli conformi alle disposizioni di legge. Si tratterebbe di un contraccolpo non da poco, in netto contrasto con il bilancio Daimler 2017 chiuso con un bilancio da record. Il gruppo, infatti, ha accordato un maxi bonus ai propri dipendenti (5.700 euro) e ha messo a bilancio oltre 2 miliardi di euro per eventuali contenziosi.

La situazione della Daimler negli USA però è già problematica di per sé: la casa automobilistica tedesca è stata chiamata a fornire la documentazione relativa ai test per l’omologazione da parte delle agenzie federali, ‘spinte’ da una class action risarcitoria promossa dai clienti di ben tredici stati.

Fonte immagine: https://pixabay.com/it/mercedes-daimler-benz-marca-logo-324744/

Fonte immagine: https://pixabay.com/it/mercedes-auto-automatico-di-lusso-1229234/

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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2018 11:38

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