Filtro antiparticolato: cos’è e come risolvere i problemi legati ad esso? Scopriamolo subito
Non hai mai sentito parlare del filtro antiparticolato? Telo spieghiamo noi: si tratta di un elemento necessario da integrare nei motori diesel, e serve a diminuire l’inquinamento prodotto dalle stesse auto e a tutelare la salute.
Le macchine diesel come è noto a tutti, presenta sicuramente dei vantaggi rispetto alle macchine a benzina, tuttavia non è esente da alcuni svantaggi. Un esempio? le polveri sottili PM10. Le polveri sottili, per chi non lo sa, sono delle microparticelle che hanno un grave impatto sulla salute. Per poter risolvere questo problema, le auto diesel devono montare il filtro antiparticolato, che non è un vero e proprio filtro bensì una tipologia di camera di combustione per le polveri sottili.
Come funziona il filtro antiparticolato?
Il filtro antiparticolato, durante gli spostamenti cittadini, accumula le particelle filtrate ma le brucia nel momento in cui l’automobilista esegue viaggi più impegnativi, ovvero quando viene iniettata una buona quantità di carburante e le temperature tendono ad alzarsi.
Quali sono i problemi che si possono avvertire?
Anche questo elemento è soggetto ad usura. Pertanto è consigliabile al riguardo ogni 170.000 chilometri eseguire la manutenzione. In che modo? Aggiungere un additivo apposito quando la spia ne indica il bisogno.
Per poterlo mantenere pulito bisogna fare in modo che le particelle vengano bruciate altrimenti si rischia di intasarlo e la conseguenza che ne deriverebbe è la sostituzione dello stesso.
Filtro antiparticolato: i sintomi che si avvertono
Se la macchina diesel viene utilizzata maggiormente in città, in questo caso è molto probabile che il filtroantiparticolato si intasi. I sintomi che si manifestano sono i seguenti: problemi al sistema di iniezione e scarsa resa del motore.
Le conseguenze che si possono andare incontro sono diverse: si va dalla perdita di potenza a consumi eccessivi di carburante.