Pochi giorni alla sentenza di Nyon, il Milan studia la manovra per il successo. Yonghong Li alla ricerca di un socio.
La sentenza Uefa si avvicina e in casa Milan si respira un’aria pesante nelle ultime settimane. C’è fiducia nella dirigenza ma qualcosa ancora non quadra e la seria possibilità di esclusione dall’Europa spaventa molto società e tifosi. Sarebbe un gravissimo danno sia a livello economico ma anche di immagine per un club tra i più vincenti di sempre.
La soluzione al momento pare essere solo una: l’ingresso di una figura in minoranza, in grado di garantire liquidità concreta. Il nome più quotato è stato fino a pochi giorni fa quello di Riccardo Silva, proprietario della squadra Miami: Una banca specializzata è stata infatti contattata per concedere una fideiussione, in vista appunto del possibile ingresso del socio. Lui nega e ha smentito tutto a riguardo, sicuro di non voler investire denaro a breve per l’acquisizione di nessuna proprietà.
Il piano societario in caso di risultato negativo
La camera giudicante prenderà dunque la sua decisione il 19 giugno a Nyon. Dovessero, come la società non si augura, complicarsi le cosa scatterebbe il piano B, ovvero il ricorso al Tas di Losanna con udienza entro il 29 giugno. Con tale manovra, si andrebbe di fatto a cercare di annullare l’esclusione dall’Europa, dimostrando la “sentenza politica” della scelta. Qualora il Tas decidesse a favore dei rossoneri, si tornerebbe al Consiglio Uefa, che potrebbe tramutare il giudizio finale in una sanzione economica o di mercato.
