Inter-Juventus, definita da Brera Derby d’Italia, ha scritto pagine storiche della Serie A, all’insegna di una grande rivalità.
Questa sera, a San Siro, si gioca Inter-Juventus, sfida che vale lo scudetto dopo tanti anni in cui i bianconeri hanno dominato mentre i nerazzurri sono rimasti nell’ombra.
Derby d’Italia, la definizione di Brera
La fortunata espressione venne coniata nel 1967 da Gianni Brera, il più importante giornalista sportivo. In quel momento, i due club vantano il maggior numero di scudetti vinti in Serie A. Derby d’Italia non solo per questo, anche per la grande rivalità. Inoltre, le proprietà (Moratti e Agnelli) rappresentano due delle maggiori dinastie imprenditoriali italiane.
Anni ’50 e ’60
Dopo le contese dell’epoca pre-Guerra, con il quinquennio juventino di Carcano e i tre allori firmati Meazza, il duello Inter-Juventus si rinnova: dal Trio Magico Boniperti-Charles-Sivori alla Grande Inter, piovono scudetti e coppe. Sulle due panchine, è sfida tra i due Herrera, Helenio e Heriberto.
Nel segno di Trapattoni
Negli Anni ’70, la Juventus apre uno straordinario ciclo sotto la guida di Giovanni Trapattoni e con una squadra che sarà lo zoccolo duro dell’Italia Mundial; brilla il talento di Platini. L’Inter, che vince lo scudetto nel 1980, prova a rispondere con Rumenigge. Ci vorrà tuttavia l’approdo sulla panchina del Biscione del Trap per riportare i nerazzurri al vertice.
Inter-Juventus, da Ronaldo al 5 maggio
La rivalità esplode nel campionato 1997/98: l’apice, nel ritorno a Torino, con il famigerato rigore negato a Ronaldo da Ceccherini. Quattro anni più tardi, ci sarà il 5 maggio 2002, con i nerazzurri che perdono lo scudetto all’ultima giornata, a favore dei bianconeri.
Il post-Calciopoli
Dopo lo scandalo di Calciopoli, con la Juventus retrocessa, l’Inter inaugurerà il ciclo di 5 scudetti consecutivi e una Champions. Dal 2012 è tornato il dominio della Vecchia Signora, avviato da quel Conte che ora conduce i nerazzurri…
