Raid su un centro per la detenzione di migranti irregolari in Libia, almeno 40 morti e 80 feriti. Moavero: “Si tratta di una tragedia atroce”.
È di almeno quaranta morti il bilancio del raid compiuto su un centro per la detenzione di migranti in Libia.
Libia, raid su centro per la detenzione di migranti: 40 morti e almeno 80 feriti
L’attacco è avvenuto in un campo a Taguria, poco distante da Tripoli. Il raid, secondo le accuse del governo sostenuto e riconosciuto dall’Onu e dagli Stati Uniti, è stato compiuto dall’Esercito nazionale di Khalifa Haftar.
Mavero: Una tragedia che mostra l’atroce impatto della guerra sulla popolazione civile
La notizia è stata commentata anche dal ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero: “Apprendo, con sgomento, del bombardamento notturno a Tajoura, nei pressi di Tripoli, che ha colpito un centro per migranti, causando la morte di decine di persone, tra i quali donne e bambini. Un’ulteriore tragedia che mostra l’atroce impatto della guerra sulla popolazione civile“.
Ripercussioni sul fenomeno dell’immigrazione
La situazione libica ha ripercussioni anche sull’immigrazione clandestina. Le autorità europee e quelle italiane concordano sul fatto che la Libia (così come la Tunisia) non possa essere considerato come un porto sicuro, legittimando la scelta delle Ong che soccorrono migranti di fare rotta verso l’Europa.
I paesi europei sono quindi tenuti ad aprire i porti per consentire lo sbarco dei naufraghi che fuggono da quei paesi.
La situazione libica inoltre contribuisce ad aumentare le partenze illegali dai porti della Libia mettendo in crisi il sistema di accoglienza che a livello europeo ha ancora diverse falle.
