La Rosea, nel numero odierno, analizza la situazione relativa al mercato del Milan: tanti gli affari andati in fumo, ma la priorità è quella di vendere
Sono settimane dure e complesse, quelle affrontate dal nuovo Milan targato Maldini, Boban e Giampaolo. Il mercato in entrata, per ora, comprende soltanto i nomi del centrocampista Rade Krunic e del terzino sinistro Theo Hernandez. Bennacer, altro ex empolese, dovrebbe essere ufficializzato al rientro dalla Coppa d’Africa. Sono però molte di più le piste sfumate: da Andersen e Kabak a Veretout, passando per Ceballos, Sensi e Torreira, il Milan è stato sorpassato dalla concorrenza in tante, troppe occasioni. Per la Gazzetta dello Sport, nell’approfondimento odierno curato da Andrea De Caro, il problema è da riferirsi alla mancata vendita dei big in rosa, in grado di creare preziose plusvalenze.
Gazzetta: “Milan, un’estate difficile”
“Che sarebbe stata un’estate difficile e faticosa in sede di mercato per il Milan, lo si era capito, senza aspettare l’ennesimo acquisto svanito: Veretout. È stata la stessa società, con onestà, ad ammetterlo prima con un’intervista alla Gazzetta dello Sport dell’a.d. Ivan Gazidis e poi nelle uscite pubbliche di Boban e Maldini”.
“Onestà che va apprezzata, così come va capita la necessità di sistemare i conti, rientrare nei parametri, ricostruire dalle macerie lasciate dal precedente nefasto passaggio di proprietà. E se la situazione non fosse stata grave non ci sarebbe stata l’esclusione (trattata…) dall’Europa League”.
Rosea: “Milan, è lecito aspettarsi di più”
“Però nonostante queste doverose premesse è lecito dal Milan aspettarsi di più. Qualche cessione pesante, ma necessaria, calo del monte ingaggi e colpi mirati di giovani talenti che possano diventare campioni con il Milan: così in sintesi era stato spiegato il progetto rossonero”.
“Al momento però siamo fermi agli acquisti di Krunic ed Hernandez (per Bennacer visite e firma dopo la Coppa d’Africa). Non si è venduto nessuno in grado di regalare ossigeno alle casse societarie, e aumentano le trattative fallite. Certo, è dura comprare quando non ci sono soldi. Ma allora bisogna fare cassa in uscita per avere risorse. E invece anche lì il piatto piange. Il mercato è lungo, il tempo per allestire una squadra all’altezza non manca, ma serve cambiare passo“.