Milan, Rivera: “I rossoneri possono tornare grandi, ora si deve reagire per la qualificazione all’Europa”

Gianni Rivera, ex campione leggendario del Milan, ha parlato dell’attuale momento della squadra rossonera. Sui tifosi…

L’ex fuoriclasse del Milan, Gianni Rivera, ha rilasciato un’intervista al canale tematico rossonero. Alla vigilia del match contro il Bologna, l’ex Golden boy ha così inquadrato la gara contro i felsinei: “La classifica parla: bisogna vincere per evitare di farsi superare ancora e per riavvicinarsi. Bisogna sperare che il Milan torni a vincere, speriamo già dalla partita col Bologna. Anche se non sarà facile, il Bologna è in un buon momento. Sta giocando bene e a partire dalla gara col Bologna però bisogna tornare a fare punti. Anche perché se non deve essere Champions League, almeno che sia Europa League“.

Futuro roseo

Gianni Rivera, nonostante il presente complicato che sta vivendo la formazione di Gattuso, è ottimista sul futuro del Milan: “Chi non è dentro la società lo vive marginalmente, lo subisce più che altro. Dispiace vedere che le cose non hanno funzionato come avrebbero dovuto. Però ci sono tutte le condizioni per tornare a viverlo ad alti livelli. Come eravamo abituati. Credo che la nuova dirigenza troverà la strada per ridare ai tifosi le gioie del passato“.

Legame indissolubile

Gianni Rivera, arrivato al Milan nel 1960, ha lasciato il Diavolo nel 1986 da dirigente. Nonostante ciò, il primo Pallone d’oro italiano non ha dimenticato il legame con i colori rossoneri: “Sono sempre rimasto legato al Milan, anche se poi non ci sono più state le condizioni per stare insieme. Però sono rimasto legato alla squadra, ai colori, anche quando non avevo nessun legame“.

L’affetto di sempre

Infine, Gianni Rivera ha dichiarato con gioia: “Io trovo per strada molta gente che mi ferma, che mi saluta che mi ricorda i tempi rossoneri, soprattutto quelli con i capelli grigi mi ricordano così. Mi fa piacere e anche a Roma dove vivo da tanti anni succede. Trovo tanti che non sono di Milano ma di altre città che si ricordano il periodo in cui mi seguivano al Milan…“.