Incontro tra Zelensky e Papa Leone XIV: il Vaticano si offre per ospitare i negoziati tra Russia e Ucraina, ecco cosa si sono detti.
Il presidente Volodymyr Zelensky è giunto in Italia per un’agenda diplomatica di altissimo livello. Il momento centrale della sua visita è stato l’incontro con Papa Leone XIV a Castel Gandolfo. Recentemente, il Santo Padre ha commosso tutti con un’inedita lettera, ed ora ritorna con questo faccia a faccia con il leader dell’Ucraina. Durante il loro incontro, il Vaticano si è nuovamente proposto come sede per i negoziati con la Russia. Ecco, a seguire, cosa si sono detti.

L’agenda di Zelensky: il presidente Mattarella e la conferenza sulla ricostruzione
Dopo l’incontro con Papa Leone XIV, il pomeriggio proseguirà con un incontro tra Zelensky e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mentre domani e dopodomani, 10 e 11 luglio, Roma ospiterà la quarta edizione della Ukraine Recovery Conference. L’evento si terrà presso il centro congressi La Nuvola dell’Eur e vedrà la partecipazione di circa 3.500 persone.
Parteciperanno anche la premier Giorgia Meloni, il cancelliere Merz, Ursula von der Leyen e Donald Tusk. È attesa inoltre una call con i cosiddetti “volenterosi” riuniti in Gran Bretagna da Starmer e Macron.
La proposta di Papa Leone XIV: cosa si sono detti
Il colloquio tra Zelensky e Papa Leone XIV si è svolto a Castel Gandolfo, come riportato da Sky News, in un clima definito “cordiale” dalla Sala Stampa della Santa Sede. Durante l’incontro si è discusso del conflitto in corso e dell'”urgenza di percorsi di pace giusti e duraturi“. Il Pontefice ha espresso dolore per le vittime e ha rinnovato la sua vicinanza al popolo ucraino, incoraggiando “ogni sforzo volto alla liberazione dei prigionieri e alla ricerca di soluzioni condivise“.
Significativo il messaggio lanciato dal Papa, che ha riaffermato “la disponibilità ad accogliere in Vaticano i Rappresentanti di Russia e Ucraina per i negoziati“. La Santa Sede si propone così come spazio neutrale per favorire il dialogo tra le parti, ribadendo “l’importanza del dialogo come via privilegiata per porre fine alle ostilità“.